I tesori letterari italiani in queste ore stanno diventando libri digitali. Oggi infatti è diventato operativo l'accordo tra il Ministero dei beni Culturali e Big G, che a partire da adesso digitalizzerà tra 500 mila e un milione di libri rari e di pregio della biblioteca centrale di Roma, che una volta trasformati in bit saranno accessibili a tutti.
Non si tratta solo di "fotocopiare", ma di restaurare digitalmente i volumi rari, in modo da riportarli all'antico splendore, almeno in forma digitale. La consultazione sarà gratuita, visto che si tratta di opere antiche, antecedenti al 1871, e dunque di pubblico dominio.
Il progetto coinvolge anche la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (nella foto) e la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli. Partecipa al progetto anche l'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche italiane e per le Informazioni Bibliografiche (Iccu).
Per volere del Ministero, la digitalizzazione dei libri avviene in Italia, presso uno Scanning Center appositamente messo all'opera, che si occupa anche del riconoscimento ottico dei caratteri per trasformare le antiche pagine in testo catalogabile e indicizzabile dal software di Google. Le spese di trasporto, così come l'assicurazione dei preziosi volumi, è a carico della stessa Google.
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