I prezzi degli ebook non precipitano perché sono già bassi

Dopo che le authority sulla concorrenza di Stati Uniti ed Europa hanno bocciato il modello di prezzi "Agency", che tagliava fuori i grandi reseller online come Amazon dalla possibilità di fare sostanziosi sconti ai clienti, gli analisti internazionali si aspettavano che il prezzo degli ebook precipitasse. 

A cominciare dai titoli "di cassetta", quelli dei grandi autori di bestseller che negli Usa viaggiano ben sopra i 10 dollari a download. Ma nonostante tutto, i prezzi tengono, e il previsto tracollo non c'è stato.

Sul New York Times David Streitfeld scrive che "I prezzi sono scesi in modo selettivo, ma non in maniera così vasta e profonda come ci si era immaginato. Gli editori difendono con successo il pavimento dei 10 dollari a titolo per le novità editoriali su cui puntano". L'analista americano spiega la mancata picchiata dei prezzi in modo molto Amazon-centrico: secondo lui, la crescita del mercato degli ebook sta rallentando, e gli eReader stanno diventando talmente economici che Amazon non può più permettersi di vendere titoli sottocosto per guadagnare sull'hardware.

L'analisi non ci convince per nulla, per due motivi: primo perché è noto che i margini sull'hardware sono molto risicati, e il vero business è vendere servizi e contenuti, quindi al massimo Amazon avrebbe convenienza a fare l'esatto contrario, quindi abbassare ancora i prezzi dei suoi Kindle per guadagnare su app, ebook e pubblicità, non certo abbassare quelli dei contenuti per cercare di vendere qualche kindle di più.

Secondo, perché è ormai evidente che l'eReader specializzato è in pieno declino, la gente legge libri su tablet e smartphone. Un settore in cui Amazon è sì presente coi suoi Kindle Fire, ma non è certo un leader, visto che Apple sia pur perdendo quote di mercato ha ancora più di metà del mercato in mano. 

Piuttosto, a nostro parere gli ebook non perdono valore perché sono già molto economici. Leggere un libro, di carta o di bit è lo stesso, è un consumo di lusso. 

Non per il prezzo, quello non è un problema, ma per il tempo da dedicare alla lettura. Ascoltare una canzone scaricata a 99 centesimi richiede tre minuti, leggere un ebook gratis diverse ore spalmate su parecchi giorni. Il mondo moderno ha abbattuto gli steccati tra tempo personale e tempo di lavoro, ma il risultato è che si è mangiato ulteriormente il nostro tempo libero. La lettura è diventata un lusso perché consuma la risorsa più importante che abbiamo, il tempo.

Tempo che dobbiamo gestire con saggezza distribuendolo tra gli impegni familiari, professionali, personali, per lo sport, per gli hobby, per giocare e anche agli altri consumi culturali, dal leggere il giornale o guardare un film. Il tempo è una risorsa talmente preziosa che al confronto uno, cinque, dieci euro per scaricare un ebook che vale la pena di leggere è l'ultimo dei problemi. 

Si venderanno sempre molte più tracce musicali che libri, perché una canzone la si ascolta volentieri anche facendo altro, guidando la macchina, preparando la cena, giocando coi bambini, facendo l'amore. Il libro è molto più esigente, vuole tutta la nostra attenzione, e la pretende per molto, molto tempo. 

Il libro è il vero consumo di lusso dei terzo millennio. Il prezzo non è un gran problema, finché si resta nell'ordine di grandezza di una manciata di euro. Tra i media digitali, sarà sempre quello che si vende di meno, ma scrivere un libro richiede molto tempo, applicazione, studio e anche soldi. Non sarà mai una miniera d'oro, e resterà un mercato avaro per autori, distributori ed editori. 

Per questo diventa fondamentale e non più rimandabile un piccolo gesto di civiltà: equiparare l'Iva degli ebook a quelli dei libri di carta, per non assottigliare ulteriormente quel poco che arriva a compensare il lavoro di chi, nonostante tutto, continua a scrivere libri.

Suggestioni