La Mela se l'è cavata a buon mercato: un milione di Yuan di multa (circa 165 mila dollari) per aver venduto ebook pirata, pubblicati senza il consenso degli autori, otto scrittori e due aziende.
Lo rivela Xinhua, l'agenzia stampa ufficiale della Repubblica Popolare.
Secondo il Wall Street Journal non è la prima volta che Apple finisce nelle grane per questioni di copyright in Cina, già nel settembre scorso aveva dovuto sborsare mezzo milione di Yuan per aver violato il copyright di un'enciclopedia cinese. Per Apple queste multe sono noccioline, certo, ma forse sarebbe meglio cambiare qualcosina nella politica di protezione del diritto d'autore, magari senza diventare eccessivamente di manica stretta come Amazon, che rischia l'effetto opposto, cioè di rendersi antipatica per eccesso di zelo nella difesa del copyright altrui.
La Cina è strategica per Apple, da qui viene il 15% dei suoi ricavi, non è proprio il caso di fare figuracce. Gli autori che hanno promosso la causa si sono creati un'associazione, China Written Works Copyright Society, e criticano aspramente la mitezza della pena che i giudici hanno inflitto ad Apple: "Siamo sconcertati dalla sentenza. Alcuni autori di bestseller cinesi hanno ottenuto appena 7 mila yuan. Sentenze come queste incoraggiano la pirateria" ha dichiarato li collettivo di scrittori cinesi.
Per bocca del suo portavoce Carolyn Wu, Apple ha detto di prendere molto sul serio le questioni di copyright, e ha assicurato che "Stiamo continuamente aggiornando la nostra piattaforma per assistere i proprietari dei contenuti a proteggere i loro diritti".
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