"D'ora in poi tutti i mesi la produzione di Urania e consorelle finirà in ebook, salvo per i titoli di cui non possediamo ancora i diritti elettronici. Quanto ai vecchi titoli... qualcosa si muoverà in futuro" ci dice Giuseppe Lippi, curatore di Urania.
Una rivoluzione annunciata da lungo tempo, mi conferma l'amico Silvio Sosio, come dimostra un interessante post sul blog di Urania.
Un gran bel modo per festeggiare i 60 anni della collana, il cui primo numero (Le Sabbie di Marte di Arthur C. Clarke) è uscito il 10 ottobre 1952. E manco a farlo apposta, 60 anni dopo, il primo ebook ritorna sul pianeta rosso, con "Gli dei invisibili di Marte" di Ian Watson.
Fa davvero effetto mettere fianco a fianco l'Urania numero uno ingiallito dal tempo (in realtà non ho l'originale, ma la copia anastatica che venne prodotta negli anni '70: per averla da ragazzino incollai un sacco di "prove d'acquisto" su un prezioso cartoncino) con l'Urania numero 1581 in versione digitale. Incredibile come è cambiato il mondo in sessant'anni, dalla carta ai bit, e ancora più incredibile è come è cambiato il nostro modo di sognare Marte: sessant'anni fa Clarke voleva cambiare il pianeta rosso in una seconda Terra, agendo dall'esterno, incendiando la luna Phobos con una corona di esplosioni nucleari. Oggi i microbi marziani di Watson vogliono fare l'esatto opposto, cioè cambiare l'Uomo agendo dall'interno, rendendolo un nuovo marziano.
Inutile dire che per me, che ho cominciato a scrivere proprio con Urania, è un'emozione particolare vedere finalmente digitalizzata la storica collana, sperando che prima o poi venga "ebookkato" anche tutto il patrimonio di migliaia e migliaia di volumi accumulati negli ultimi 60 anni, anche se mi rendo conto che ottenere i diritti digitali di romanzi vecchi di decenni dev'essere difficilissimo. Anche perché questo mi eviterebbe di farlo da me, come ho in effetti cominciato a fare, in maniera artigianale, molto illegale ma anche molto faticosa.
Una rivoluzione annunciata da lungo tempo, mi conferma l'amico Silvio Sosio, come dimostra un interessante post sul blog di Urania.
Un gran bel modo per festeggiare i 60 anni della collana, il cui primo numero (Le Sabbie di Marte di Arthur C. Clarke) è uscito il 10 ottobre 1952. E manco a farlo apposta, 60 anni dopo, il primo ebook ritorna sul pianeta rosso, con "Gli dei invisibili di Marte" di Ian Watson.
Fa davvero effetto mettere fianco a fianco l'Urania numero uno ingiallito dal tempo (in realtà non ho l'originale, ma la copia anastatica che venne prodotta negli anni '70: per averla da ragazzino incollai un sacco di "prove d'acquisto" su un prezioso cartoncino) con l'Urania numero 1581 in versione digitale. Incredibile come è cambiato il mondo in sessant'anni, dalla carta ai bit, e ancora più incredibile è come è cambiato il nostro modo di sognare Marte: sessant'anni fa Clarke voleva cambiare il pianeta rosso in una seconda Terra, agendo dall'esterno, incendiando la luna Phobos con una corona di esplosioni nucleari. Oggi i microbi marziani di Watson vogliono fare l'esatto opposto, cioè cambiare l'Uomo agendo dall'interno, rendendolo un nuovo marziano.
Inutile dire che per me, che ho cominciato a scrivere proprio con Urania, è un'emozione particolare vedere finalmente digitalizzata la storica collana, sperando che prima o poi venga "ebookkato" anche tutto il patrimonio di migliaia e migliaia di volumi accumulati negli ultimi 60 anni, anche se mi rendo conto che ottenere i diritti digitali di romanzi vecchi di decenni dev'essere difficilissimo. Anche perché questo mi eviterebbe di farlo da me, come ho in effetti cominciato a fare, in maniera artigianale, molto illegale ma anche molto faticosa.