La rivista in cui lavoro, un mensile allegato a un quotidiano nazionale, la prima volta che è andata online sotto forma di app per Ipad, si è trovata con tutte le didascalie sostituite da graziosi quadrettini.... Ahia, siamo inciampati sulle font non web-safe, e per risolvere l'inguacchio abbiam fatto che cambiare le font della rivista cartacea.
Ieri un caro amico, editore di una rivista di nicchia che tratta di modellismo, è sbarcato sull'Ultima Kiosk di Tombolini... mentre ero lì tutto emozionato a godermi gli aeroplanini smaterializzati, mi chiede un poco preoccupato "Ma le accentate si vedono bene? No, perché ieri erano quadratini". Lo tranquillizzo, tutto bene, la cura di Ultima Kiosk è affidabilissima, ma penso a come sia facile scivolare sul vecchio problema delle accentate digitali... chi ha masticato tanto HTML ai tempi belli ben conosce la questione del è dell' á e compagnia bella. Per tutti gli altri basterà sapere che le accentate in inglese non si usano, quindi chi ha sviluppato gli alfabeti per il web se ne è semplicemente fregato, e far apparire à,è,ì,ò, ù richiede qualche attenzione in più.
Mi leggo un ebook di Uno scrittore di primissimo piano, edito da un grande editore... piacevole, ma va a capo in modo orribile, troncando le parole come capita. peggio, seguendo le regole dell'inglese. Evidentemente, chi ha generato il codice epub ha usato una procedura automatica, non si è curato di specificare le regole di hipenation dell'italiano... e ha fatto la frittata, complice il fatto che è mancata l'attenzione nel rileggere quello che usciva.
Metto via, prfendo un ebook fatto da un caro amico, un editore piccolo che ha grande attenzione sui media digitali... ahia, è scivolato anche lui; i suoi epub sono perfetti, ma la versione per Kindle, generata automaticamente dall'epub, è un disastro con una impaginazione inguardabile.
Ma essendo una persona seria, si accorge subito dell'inguacchio e corregge.
Insomma, la rivoluzione digitale è cominciata, ma la strada verso la maturità è costellata da errori e orrori.
Non dico di fare come il Masali, che fa un ebook all'anno ma se lo cesella a mano, codificando tutto su un editor di testo puro senza usare alcuna procedura automatica, ottenendo un codice maniacale, pulitissimo ma al prezzo di fatiche insensate.
Però almeno speriamo che i servizi di conversione ci mettano un po' più di amore, che chi legge digitale pretende gli stessi standard di qualità di chi legge la carta.