Dopo aver tanto letto, tanto scritto e tanto banfato sugli ebook, non può che venirti la voglia di fartene uno tutto tuo: dall’idea alla realizzazione alla pubblicazione alle vendite e al piacere di vedere il conto in banca gonfiarsi a vista d’occhio spinto dalle decinaia e decinaia di copie vendute.
Cos'ha un ebook in più rispetto a un libro?
Giusto in questi giorni, il frutto di parecchie fatiche masalesche (reali) è arrivato nelle librerie (virtuali).
Si chiama “Fine del mondo? Grazie, ma ho da fare” ed è un libro-gioco a quiz che partendo dalla profezia dei maya che ci vuole tutti estinti nel 2012, fa immedesimare il lettore nei protagonisti delle più belle fini del mondo sognate dal cinema, dai fumetti, dai romanzieri: sulla base delle risposte, si costruisce un percorso nell’Armageddon e alla fine si scopre se ci si salverà o ci si estinguerà, e soprattutto come ci si salverà o ci si estinguerà. Insomma, più facile provare che non spiegare, qui c’è una demo che val più di mille parole.
D'altronde, non è dell’ebook in sé che vogliamo parlare, ma dell’esperienza dell’autoproduzione.
Il Masali scrive romanzi dal ’95, quindi ha una certa esperienza di cosa succede a pubblicare romanzi in Italia e all’estero con editori di tutte le dimensioni, da Mondadori all’autoproduzione senza manco un foglio di carta, appunto. L’idea di partenza non è mia, è di Angela Andò, ed è geniale: usare l’ebook per quello che ha da offrire in più rispetto alla carta. In questo caso, l’interattività: i libri-gioco che creavano percorsi tra le pagine di carta non sono una novità. Ma lasciarsi teletrasportare dai link da un quiz all’altro è indubbiamente più comodo e divertente.
Il mistero dell'ISBN
Curiosamente, chi vorrebbe incominciare ad auto prodursi, spesso si ferma davanti a un dettaglio insignificante: il codice ISBN.
Un oggetto magico e misterioso che si presume solo una cerchia di iniziati, gli Editori, possono possedere.
Tant’è vero che i tanti furbetti che si spacciano per editori ma sono solo centri servizi che rivendono a caro prezzo il lavoro delle copisterie, si premurano di assicurare che “forniranno al libro un vero ISBN”, come se ne esistessero di falsi.
La cosa fa alquanto ridere, visto che è assolutamente vero che ogni ebook deve avere un ISBN, che come la targa della macchina non fa altro che assegnare un codice univoco al libro (o all’ebook che sia) in modo che quando finirà nelle librerie digitali non si perda nei meandri della rete e ogni titolo sia associato univocamente a un editore.
Ma è altrettanto vero che chiunque può avere il suo, anche senza avere nessunissima partita Iva o nessunissima casa editrice. Basta avere in tasca 30 euro (+ iva 21%) per la tassa di adesione al sistema ISBN; dopo di che, si compera un lotto di 10 codici ISBN per 45 euro, sempre più iva al 21%. Non esattamente economico, anzi, piuttosto salato. Ma tutto sommato si può sopravvivere, e si compra comodamente online da qui.
Il Masali ha comperato i suoi codici per sboronaggine ma -come vedremo nelle prossime puntate- il salasso si può tranquillamente evitare: visto che i codici ISBN sono come i fagioli venduti all’ingrosso, più ne compri e meno li paghi, i servizi di autoproduzione per pochi spiccioli possono appiccicare un loro ISBN al nostro libro e liberarci dall’incomodo.
A cosa servono i servizi di autoproduzione, come sceglierli e perché sono indispensabili, sono tutte cose che vedremo nelle prossime puntate. Per il momento, concentriamoci sull’essenziale: trovare una bella idea per un grande ebook.
Parliamone!
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