venerdì 31 agosto 2012

Caro scuola, i bit aiutano le famiglie. Ma spunta il “Bill divide”



Come ogni anno la scuola riapre e scoppiano le polemiche sul caro-libri. Una polemica  vecchia come il mondo, da che Geppetto s’è dovuto vendere la giacca per comperare l’abbecedario a Pinocchio.
A dire il vero, oggi è una polemica  un po’ gonfiata dai giornali; si legge persino di  presunti aumenti del 20/30% all'anno da decenni, il che è palesemente assurdo per chiunque abbia un minimo di basi di calcolo combinatorio. Però è innegabile che i libri sono tanti da comprare tutti insieme, e una botta da 2-300 euro a famiglia in tempi di crisi è una bella stangata, a malapena calmierata dagli sconti che i supermercati e Amazon fanno sui libri di testo (15%-20% sul prezzo di copertina). 
Da quest’anno, famiglie e studenti hanno un alleato in più: la legge obbliga gli editori a proporre le versioni digitali dei libri di testo. Il che si traduce in risparmi dell’ordine del 30% rispetto alla carta, oltre a un non trascurabile vantaggio sul peso degli zaini.
Ma spunta un nemico insidioso: il “bill divide”.

Niente ebook per i poveri
“Proprio le famiglie a basso reddito, le più colpite dalla crisi, sono quelle che hanno più difficoltà ad approfittare della digitalizzazione dei libri di testo. Per due ragioni: al ‘vecchio’  digital divide, cioè il fatto che non hanno in casa un tablet per leggere i libri e neppure una connessione a Internet per scaricarli, ora si aggiunge l’insidioso ‘bill divide’, cioè il fatto che non hanno la carta di credito. E i libri elettronici si comprano per lo più con la carta di credito” ci dice Luigi Orlotti, responsabile di Scuolabook.it per la società Hoplo Srl; Scuolabook è il è il principale portale italiano per l'editoria scolastica digitale, nato nel 2009 dall’associazione dei grandi editori di scolastica (Loescher, D’Anna, Zanichelli, RCS, Pearson, De Agostini) a cui si sono aggiunti decine di altri editori, grandi e piccoli: in pratica, tutti salvo Mondadori, che preferisce fare da sé. “Per questo, a partire dal primo settembre, abbiamo lanciato un’iniziativa per queste famiglie: gli studenti di una classe possono acquistare tutte insieme i libri necessari senza bisogno della carta di credito, basta un bonifico bancario” ci dice Orlotti.

Resta però il sacrificio dell’acquisto del tablet, che costa parecchio… anche perché al momento il software per leggere i libri di Scuolabook gira solo su iPad, che non è certo famoso per essere a buon mercato.
“Sì, ma entro pochi giorni, il tre settembre, rilasceremo anche la versione per Android. L’unico requisito, è che il reader  hardware abbia un minimo di ampiezza dello schermo;  il più piccolo supportato è quello da 4,8 pollici del cellulare Galaxy SIII. Sotto questa dimensione il libro di testo digitale non ha senso. Anche perché i vantaggi del digitale non stanno solo nel costo di acquisto - tra l’altro stiamo consigliando gli editori ad abbassare ulteriormente i prezzi del digitale rispetto al cartaceo, specialmente per acquisti cumulativi di licenze da parte di classi o interi istituti scolastici – ma anche e soprattutto nella maggior flessibilità; per esempio, mentre non è molto bello sottolineare oppure aggiungere note a margine a un libro di testo in carta, su quello digitale lo si può fare tranquillamente. Ma siamo solo all’inizio: oggi i libri di testo sono una versione ottimizzata del formato Pdf, ma i nostri reader software sono già pronti ai passi successivi, come il Pdf Plus, che permetterà anche di fare gli esercizi direttamente sul libro di testo ed avere immediatamente la verifica; e per il 2014-2015 il libro diventerà Liquid Book, un vero minisito interattivo e multimediale”.

Non sembra una grana da poco, digitalizzare la scuola italiana.
Orlotti ride. “Per gli editori, siamo quello che gli operai delle strade sono stati per la Fiat negli anni ’50:  dobbiamo fare le autostrade, fare i ponti, fare gli svincoli per rendere moderno un settore agli inizi. È un lavoro gigantesco; noi oggi per fare i libri elettronici partiamo dai Pdf di stampa delle versioni cartacee, file estremamente pesanti e assolutamente inadatti a finire su un tablet. E li trasformiamo il libri accattivanti, interattivi, veloci anche su lettori a basso costo. Ma domani, e un domani davvero vicino, i libri di testo assomiglieranno molto poco ai loro antenati di carta; con la indicizzazione semantica dei contenuti, per esempio, i libri potranno essere modulari, e funzionare come aggregatori di contenuti, in modo che gli insegnanti potranno costruirsi il libro su misura, gli studenti avranno un potentissimo strumento per fare le loro ricerche e gli specialisti potranno attingere al lavoro dei colleghi per sviluppare testi nuovi, e tutto ciò nel pieno rispetto del copyright”.


A proposito di copyright, gli studenti potranno prestarsi i libri? 
O magari venderseli a fine anno, come è sempre stato, da che Pinocchio s’è  venduto l’abbecedario per andare a vedere le marionette?
“Sarebbe molto carino, e con il libro digitale si potrebbero anche cedere solo gli appunti, o tutto il libro con le note personali o il libro intonso. La tecnologia c’è, gli schemi di licenze pure, bisognerà vedere le politiche degli editori”.

lunedì 27 agosto 2012

114 a 100: sorpasso anche in Inghilterra

Amazon vende più ebook che libri di carta anche in Inghilterra: è il secondo sorpasso dopo quello negli Usa dello scorso anno. Ogni 100 libri di carta, dalle edizioni economiche a quelle di lusso rilegate, lo store britannico vende 114 ebook (a pagamento, esclusi i titoli gratuiti).

Sarebbe interessante sapere qual è la percentuale in Italia. Abbiamo provato a chiedere, ancora non ci hanno risposto, ma forse è meglio così... Non so se voglio saperlo per davvero.

mercoledì 22 agosto 2012

Vincono sempre loro. Però....

Scorrendo la lista degli ebook best seller in America, salta all'occhio che la stragrande maggioranza è fatta di file costosi (oltre 10 dollari) pubblicati dai "magnifici sei", i big dell'editoria  mondiale (Hachette, HarperCollins, Macmillan, Penguin, Random House e Simon & Schuster). 
Però ogni tanto dall'oceano dell'autoproduzione salta fuori un gioiello milionario: dopo le 50 sfumature di grigio, potrebbe essere la volta di Sara Fawkes e il suo "Anything he wants", romanzo seriale che mescola sesso e spionaggio industriale; un ebook che sta riscuotendo un successo impressionante e ora è stato acquisito da un editore di primissimo piano, St. Martin's Press. Nulla contro il mom porn, ma sarebbe carino che qualcuno provasse a far saltare il banco con un romanzo diverso.

martedì 21 agosto 2012

Le Débat: "l'ebook trasforma il libro in un servizio"


Le Débat, la celebre rivista culturale dell'editore Gallimard fondata da Pierre Nora, dedica un numero monografico al dibattito sugli ebook, che stanno trasformando profondamente l'editoria e lo stesso concetto di libro, che da oggetto sta diventando un servizio.
Lo sesso editore Antonie Gallimard apre il dibattito, invitando a riflettere su  quella che definisce "un'evoluzione inquietante caratterizzata dalla de-monetizzazione delle opere (a vantaggio dei supporti e dei servizi) e da una minore presenza di queste nei punti vendita". Da qui la posizione di debolezza dei librai, che occorre aiutare, perché, se dovessero scomparire, non sarebbe più possibile vendere le opere che non si prestano a una diffusione digitale (i libri d'arte o i libri per l'infanzia).  Sempre a proposito di disponibilità e diffusione dei titoli, Antoine Compagnon, storico della letteratura allievo di Roland Barthes mette l'accento sul fatto che studiosi e scrittori hanno accesso a un a infinità di libri altrimenti irraggiungibili compresi quelli  rari e fuori catalogo. Dal punto di vista economico, l'economista Françoise Benhamou quella dell'e-book è "una rivoluzione industriale e una rivoluzione cognitiva". Il processo di smaterializzazione del libro consentirà di ridurre i costi di stampa, trasporto e magazzino, sebbene per gli editori che sono anche distributori la diminuzione dei volumi distribuiti comporterà significative perdite di fatturato. Grazie all'universo digitale, "l'offerta diventa infinita, la scarsità quindi si sposta. Non è più dalla parte dell'offerta, ma da quella della domanda, o più precisamente, dell'attenzione." Di conseguenza, per captare l'attenzione del lettore  -  che è "nomade e scivola di continuo da un contenuto all'altro" - occorreranno nuovi strumenti di diffusione e prescrizione. Lo scrittore e critico Pierre Assouline invita a  "imparare a dissociare il libro dal testo che contiene, gli organi dalla pelle". Ciò consentirà di guardare l'e-book in modo nuovo, convincendosi che il nuovo supporto "non assassinerà né il messaggio né la lettura", ma anzi risolverà due problemi del lettore contemporaneo, "l'ingombro e il nomadismo".
La rivista (200 pagine circa) è naturalmente disponibile anche come ebook a 12 euro. 

Tristissimo notare che mentre in Francia si mobilitano i migliori cervelli per cercare capire un fenomeno epocale che sta radicalmente cambiando non solo il libro, ma tutta l'industria culturale, in Italia La Stampa non trova niente di più intelligente da dire  che lamentarsi degli "accenti a caso" e dell' "ortografia che va in vacanza". 
Sconfortante.




giovedì 2 agosto 2012

Focus propone una collana di ebook


Tra tra agosto e settembre la rivista Focus proporrà una collana di ebook in vendita sul sito della rivista e su BookRepublic. 

I titoli saranno presentati sulla rivista, ne uscirà uno al giorno dal 14 agosto al 12 settembre.
Il link all'iniziativa: http://www.bookrepublic.it/focus/

mercoledì 1 agosto 2012

Ma chi cavolo legge i tuoi ebook?

I rivenditori online, a cominciare da Amazon, raccolgono tutta una serie di dati sugli acquirenti di ebook. Sanno tutto di loro: l'età, il sesso, il lavoro che fanno, perfino come si chiamano uno per uno. Però si guardano bene di farlo sapere anche all'autore del libro e/o al microeditore in proprio.
Vuoi fare anche tu il grande fratello e spiare nell'ombra gli acquirenti dei tuoi libri? Presto potrai farlo; una startup californiana un po' fighetta, Hiptype, vuol fare il "google analytics per ebook". Proprio come il Google Analytics per siti Web ha bisogno che nelle pagine del sito venga aggiunto del codice, anche la soluzione di Hiptype ha bisogno di un plugin da incapsulare in ogni ebook. 
Da questo momento comincia a spiare il lettore, e riporta all'autore/editore dati intriganti: quando comincia e smette di leggere, che capitoli salta, se ha comprato il libro dopo averne letto un estratto, se sottolinea qualcosa o se prende qualche nota. Tutti dati che la dashboard di Hiptype riporterà anche in forma grafica coi soliti indicatori colorati che tanto piacciono ai maghi del marketing (e ai wannabe marketing magician, of course). E come è ovvio, offre all'autore/editore aiuto per lanciare campagne su Facebook e scocciare i lettori inviando loro "consigli di lettura" non richiesti e non voluti. 
C'è da augurarsi che questo "piccolo fratellino" abbia un minimo di rispettpo per la privacy del lettore; il Ceo di Hiptype, James Levy, assicura che "tutti i dati raccolti dal sistema sono anonimi, e il lettore può decidere di non inviare nulla". 
 Per fortuna, il servizio è troppo caro per gli ebook italiani: è vero che il primo libro da tracciare è gratis, ma dal secondo si pagano 19 dollari al mese per il pacchetto base, che permette di spiare mille lettori. Ma chi cavolo ce li ha, in Italia, mille lettori al mese da spiare via ebook?

CHI SIAMO

Esploriamo insieme le potenzialità del libro elettronico: ecologico, democratico, ricco, multimediale, affascinante.
Sarebbe un peccato pensare al libro elettronico semplicemente come a un modo complicato per leggere libri nati e pensati per la carta.
L'ebook non è un libro con l'interruttore. È un modo totalmente nuovo di scrivere, di fare cultura, intrattenimento e letteratura.
Pennyebook, amici dell'ebook nasce per sperimentare le scritture del nuovo millennio, per riempire di contenuti i lettori digitali, per inventare una nuova arte.

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Editor: Luca Masali
Direttore editoriale: Angela Andò