martedì 15 gennaio 2013

Come fare un libro tutto da soli

Tornano i consigli di Stella Demaris, che già ci aveva raccontato la sua esperienza di autopubblicazione col servizio americano Createspace.
E ora ci insegna le basi per creare tutto da soli il nostro libro. Con un occhio ai costi.




Alcuni tipici errori di impaginazione.
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Per fare un libro da sé, innanzitutto occorre studiare e capire le norme redazionali, cioè come impaginare un libro, reperendo informazioni su Internet o su libri appositi. Per non incappare in errori da principiante, come le vedove (righe isolate in cima o in fondo alla pagina, dette anche “orfane”), che sono antiestetiche. Parenti delle vedove sono i “mozzini”, cioè le parti di parola isolate in una riga (parola divisa in sillabe nella riga precedente). Per eliminare vedove, mozzini e anche l’eccessiva spaziatura tra le parole di una riga bisogna agire sulla divisione in sillabe e sulla spaziatura tra i caratteri formanti le parole di una riga o di un periodo: si aumenta o si riduce leggermente la spaziatura tra le lettere e si risolvono così i suddetti problemi.

Poi bisogna fare attenzione agli elementi obbligatori, come il colophon che è una breve descrizione testuale, posta all'inizio di un libro, nella facciata posteriore del frontespizio, che riporta tutti i dati del libro: copyright, ISBN, editore, ecc. Il colophon deve essere sempre presente.

Per muovere i primi passi, consiglio questi siti:




Impaginato del libro, cioè testo interno escluse le 4 pagine di copertina
 La copertina vera e propria, che contiene il nome dell’autore, il titolo e l’immagine è chiamata prima di copertina; la seconda di copertina è la facciata interna della prima di copertina; la terza di copertina è la facciata interna della copertina in fondo al libro; la quarta di copertina è l’ultima pagina di copertina del libro, nella quale vengono inseriti la sinossi del libro, il prezzo, il codice ISBN e il codice a barre.

Il PDF da inviare per la stampa deve essere in formato PDF/A, aperto per modifiche, come minimo a 300 dpi di risoluzione, ma meglio se a risoluzione superiore (600x600, 900x900: il file deve risultare di grandi dimensioni, per esempio anche di 80 mega). Il PDF deve avere le misure scelte per il libro: se si sceglie il formato A5, il PDF deve essere di 15x21 cm.

L’impaginato è bene che abbia una pagina iniziale bianca (due facciate, quindi le pp. 1 e 2 del libro), e una pagina finale bianca (sempre due facciate). Il numero totale di pagine del libro, cioè di tutto l’impaginato comprese le pagine bianche iniziali e finali, deve essere sempre pari: 120, 138, 172, 244 e così via. Dopo la pagina iniziale bianca, la terza facciata è quella del frontespizio, con il nome dell’autore, il titolo e in calce il nome dell’editore. La facciata posteriore del frontespizio è il colophon.

Impaginando con Word o con OpenOffice bisogna selezionare l’opzione “Pagine affiancate” in “Imposta pagina”, in modo da avere pagine speculari (in OpenOffice dovrebbe essere “Layout rispecchiato”). Inserire le misure del libro (larghezza e altezza), i margini e considerare almeno 1 centimetro per la rilegatura.

Nel file di Word, oppure Open Office, bisogna incorporare tutti i caratteri utilizzati nel testo. Non utilizzate caratteri troppo sottili, come ad esempio il Garamond, perché nella stampa laser vengono sbiaditi; è meglio ricorrere a caratteri marcati, eventualmente in semigrassetto. Il Times New Roman può andare bene, purché sia almeno in corpo 12. Alcuni caratteri marcati sono Calibri, Cambria, Candara, Cooper Md BT, Seagull Md BT, Verdana; altri ne potrete trovare in rete. Fate prima una prova di stampa di alcune pagine, con la vostra stampante, per vedere se il carattere che avete scelto è troppo piccolo, sbiadito o di difficile lettura.

Inserite la divisione in sillabe automatica, ma attenzione: non vengono divise le parole collegate dall’apostrofo, o accompagnate da segni di punteggiatura, quindi dovete riguardare tutto il testo pagina per pagina, soprattutto allo scopo di evitare spazi eccessivi tra le parole di una riga.

Se la lista dei capitoli compare all'inizio del libro non si chiama Indice ma Sommario, l'Indice sta in fondo.

Nel testo non si separano i paragrafi con righe bianche, cioè con righe di “a capo”: il testo deve essere tutto compatto a interlinea singola. Bisogna ricordarsi anche di inserire il rientro per ogni capoverso (non troppo grande: mezzo centimetro o poco più), agendo sul righello di Word. Attenzione però a togliere il rientro nei titoli dei capitoli, nelle didascalie, nelle immagini, nel colophon e in tutto ciò che non è il testo vero e proprio del libro: altrimenti l’elemento in questione (titolo, didascalia, immagine, ecc.) non viene centrato nel mezzo della pagina, o comunque è sgradevole vedere un rientro all’inizio di una frase come, per esempio, quella del copyright.

Ciascun capitolo del libro deve iniziare sempre nella pagina di destra: non si inizia mai a sinistra. La pagina di sinistra può comunque contenere il testo finale del capitolo precedente o un’immagine, oppure viene lasciata bianca, rimuovendo anche il numero di pagina in fondo.

Per rimuovere i numeri di pagina dalle pagine bianche bisogna utilizzare la funzione “Sezioni” di Word, cioè inserire nuove interruzioni di sezione nelle varie parti del testo, stando attenti a ricontrollare e riaggiustare via via la numerazione progressiva delle pagine. La pagina a cui vogliamo rimuovere il numero di pagina deve essere contenuta in una sezione sua propria: così facendo si può rimuovere il numero di pagina senza intervenire sui numeri di pagina delle sezioni precedenti e successive a quella contenente la pagina bianca. Leggete la guida di Word relativa alle interruzioni di sezione.

Le immagini possono essere inserite dentro l’impaginato di Word, nei punti del testo dove sono previste. Devono essere a 300 dpi di risoluzione, in scala di grigi, in CMYK, salvate in TIFF senza alcuna compressione. Se volete stampare a colori allora non mettete le immagini in scala di grigi, ma solo in CMYK: considerate che stampare un libro con pagine a colori è molto più costoso. Inserite le immagini dentro l’impaginato utilizzando l’opzione “Inserisci immagine”, non facendo un copia-incolla.

A lavoro ultimato, effettuate il controllo ortografico di tutto il testo con l’apposita funzione. Poi, con il “Trova” di Word, controllate:

- Se ci sono doppi spazi;

- Se ci sono trattini che non devono esserci, ad esempio tra le lettere di una parola, perché avete inavvertitamente diviso in sillabe.

Riguardate minuziosamente pagina per pagina alla ricerca di vedove, mozzini e spazi bianchi eccessivi tra le parole. Assicuratevi che la numerazione delle pagine sia corretta e progressiva; verificate anche che il numero di pagina non sia troppo vicino al margine inferiore della pagina, e che ci sia sempre lo stesso spazio tra l’ultima riga di ogni pagina e il numero di pagina.


Copertina

L’immagine di copertina deve essere delle stesse dimensioni scelte per il formato del libro: se scegliete l’A5, l’immagine di copertina deve essere di 15x21 cm, cioè di 1772x2480 pixel, a 300 dpi, a colori in CMYK. Conviene salvare l’immagine di copertina nel formato Photoshop EPS, poiché tale formato non altera i colori. L’EPS deve essere alla dimensione massima: nella finestra di salvataggio selezionate come “Anteprima” l’opzione “TIFF (8 bit/pixel)”, e come “Codifica” l’opzione “JPEG (qualità massima)”; nel salvataggio includete anche il “Retino mezzetinte”, se il vostro programma di grafica offre questa possibilità (Photoshop ha un quadratino da attivare per il retino mezzetinte, sotto le opzioni dette in precedenza, nella finestra di salvataggio in EPS).
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Se per la stampa vi rivolgete a Youcanprint, la quarta di copertina la fanno loro, utilizzando lo stesso colore dominante della prima di copertina. Dovete solo inviargli il testo della sinossi che volete inserire. Con CreateSpace invece dovete fare tutto da soli, anche per quanto riguarda la quarta di copertina, tranne l’inserimento del codice a barre e dell’ISBN (a questo ci pensano loro).

Non dimenticate che la copertina è importantissima per un’autoproduzione, spesso è l’unico elemento dove cade l’occhio del potenziale lettore che spulcia i cataloghi delle librerie online. Nel gruppo Facebook che frequento, Scrittori Sperduti, c’è Diego Luci, un grafico molto bravo che fa copertine a prezzi modici.


2 commenti:

  1. Buono: mi ha precisato molte cose sulle quali avevo delle perplessità, in modo sintetico ma chiaro.

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