giovedì 17 gennaio 2013

Recensione: Nell’aria Nel vento e Nella pioggia, J. Shoulderblade


di  J. Shoulderblade 
Formato: epub, 66 pagine equivalenti
Genere: Fantascienza (antologia)
Prezzo: 0,97 euro


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Recensione 
di Concetta D'Orazio


Si tratta di  una raccolta di dodici brevi storie che si caratterizzano per avere una trama irreale e fantastica ed un finale a tal punto sconcertante da lasciare nel lettore una piacevole quanto inusitata sensazione di aver intrapreso un viaggio nell'ignoto, inquietante ed anche un po’ ironico.
Il libro si legge velocemente ed i racconti sono in successione, senza una linea direttiva ben precisa, anzi direi, sicuramente casuale. 


Naturalmente illogico
Già dal titolo della raccolta, espresso in una forma inconsueta e priva di regole (maiuscole fuori luogo ed assenza della punteggiatura), il lettore può arguire che l’esperienza con questo ebook sarà anche illogica, e la fantascienza sa fare diventare logico l'illogico (come insegna il maestro Sheckley con Opzioni) . La maggior parte dei titoli di ognuna delle dodici storie è singolare: “La Ricerca”, “Cronocoperte”, “Il Giorno in cui il Robot iniziò a pensare”, “Ma non si stanca mai?”, “Nell'Angolo”, “Ultime immagini di una Rètina sfuocata”, “Rapimento!”, “Nell'Aria Nel Vento e Nella Pioggia”, “Non vi è Luogo”, “Prima di aprire gli Occhi”, “Il Cubo”, “World Never Ends”. 

Normali. Quasi.
I protagonisti di questi racconti sono, inutile dirlo, strane creature, alcune umane che, ad una prima osservazione potrebbero quasi apparire normali, come i personaggi del racconto “La Ricerca”  ed altre direttamente amorfe (“Nell’Angolo”) oppure insolite, come ad esempio ne “Il giorno in cui il Robot iniziò a pensare“; in altre storie, come ad esempio ne il “Rapimento!”, personaggi dall'apparente normalità di tipo umano parrebbero essere messi a confronto con esseri fuori dal comune. 
Questi strani personaggi, inoltre, seppur descritti in maniera immediata e sintetica, riescono tuttavia ad assumere, agli occhi del lettore, la particolarità e le caratteristiche assegnate loro dall'autore.

Il cubo
Tra le dodici storie si distingue, a mio personale avviso, “Il Cubo” in cui la fantasia di chi legge è continuamente stimolata ad individuare il significato di quello strano gioco o sogno o illusione che il protagonista si trova a vivere: il lettore avanza nella storia quasi sostenendo, con la stessa curiosità e poi con ugual sgomento, l’apprensione dell’uomo del racconto.
Avventurandosi nella lettura di racconti che si qualificano come storie di fantascienza, generalmente il lettore procede, come naturale, con sentimento preparato alla sorpresa, pur consapevole che essa potrebbe deludere. Nelle storie di questo giovane autore, tuttavia, la sorpresa non si rivela mai insoddisfacente. Le varie fasi delle narrazioni, del resto tutte diverse fra di loro, incedono velocemente, in maniera mai monotona ed il lettore si trova a vivere, trattenuto nella stessa trama, situazioni e contingenze, senza nemmeno aver avuto il tempo di riflettere e di comprendere come possa essere arrivato a quel punto. 
La scelta narrativa sembra spesso preferire l’alternanza e la contrapposizione simultanea di due storie che procedono in parallelo e che troveranno, infine, un’unica soluzione mai scontata, sempre avvincente (“La Ricerca”, il “Rapimento!“ e, a suo modo anche “Nell‘aria Nel vento e Nella pioggia“)

Atmosfere alla Lovercraft
La gran parte dei racconti si caratterizza per la preferenza che l’autore concede a scene di ambientazione lugubre e fosca. Esemplari a questo riguardo sono le immagini di bava e sporcizia che troviamo nel racconto “Nell’Angolo”. Questo gusto, seppur orrido ad una prima lettura, non infastidisce oltremodo dal momento che aiuta la fantasia del lettore impegnata a collocare nello spazio i momenti della narrazione e ad indovinare la conclusione della storia.
L’impegno narrativo di questo scrittore si qualifica semplice e diretto.
L’opera è auto pubblicata e pare risentire, come succede a volte in questi casi, di alcune imperfezioni a livello di impaginazione editoriale e di qualche refuso dimenticato; l’autore saprà sicuramente perfezionare queste piccole inesattezze in revisioni successive. 

I libri del recensore, Concetta D'Orazio

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