mercoledì 2 gennaio 2013

A che servono i tablet? L'Economist non lo sa

L'Economist si chiede sconsolato "a chi serve davvero un tablet" e non riesce a trovare una risposta; da brava rivista di economia si preoccupa troppo dei numeri (ma come diavolo hanno fatto a venderne 122 milioni quest'anno e come ne venderanno 172 milioni il prossimo), della tecnologia (ma a chi serve un tablet, che non ha né tastiera né un hard disk dignitoso)?
Insomma, per la prestigiosa rivista londinese i tablet "non sono ne carne ne pesce", e alla fine scopriamo perché l'Economist non capisce a cosa servono: semplicemente non hanno idea di che cosa sono, visto che l'articolista se ne esce con un'ingenuità da far cadere le braccia: "anche quando hanno la connessione telefonica, sono pessimi telefoni". Gesù.


Allora, cara Economist, i tablet servono per tantissime cose, come  leggere libri e riviste (già, riviste, proprio come te), e questo è il motivo per cui noi di Pennyebook che amiamo i libri digitali parliamo spesso di tablet e non parliamo quasi mai di computer, di radio a transistor o di frigoriferi; i tablet sono stupendi per giocare e per imparare, anche i bambini li possono usare facilmente visto che le ditate sono un modo molto intuitivo di usare un device; ci si ascolta musica, ci si guardano film.
A proposito di film, l'Economist subito se la prende col bersagli grosso, il più evidente: perché mai lo schermo di Apple è quasi quadrato, con proporzioni 4:3, mentre i film sono 16:9? Ok, che la forma dello schermo dell'iPad sia sballato non ci piove, è risaputo, e l'articolista ipotizza che Apple abbia tenuto sbagliato anche quello dell'iPad mini perché sennò bisognava riscrivere tutte le applicazioni (see, come no). Ma allora perché anche gli Android hanno uno schermo 8:5, più vicino al cinema ma non proprio "come" il cinema? Ovvio, perché i tablet non sono televisori, e la loro forma è un compromesso tra praticità fisica e usabilità del software. Per leggere un libro, per esempio, lo schermo Android è perfetto, per esempio, mentre quello dell'iPad è un po' troppo "quadrotto" per essere gradevole a pagina singola, ma è insuperabile per leggere a pagine affiancate. Ogni applicazione ha le sue esigenze, un tablet lungo e stretto in formato 16:9 sarebbe davvero scomodo da usare per tutte le applicazioni diverse dal guardare film. Il 4:3 dell'iPad non è granché per il cinema, ma è ottimo per giocare.

Alla fine, per rispondere alla domanda dell'Economist, se vogliamo capire perché la gente ama i tablet dobbiamo capire per prima cosa che i tablet non sono computer, non sono telefonini, non sono televisori, non sono libri elettronici e non sono console per vodeogame. 
Sono una categoria di macchine completamente nuova: sono finestre aperte sul nostro mondo digitale.
Ecco perché la gente le ama. 

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