Penguin e Random House, nasce un gigante nel segno dell'ebook

"Siamo certi che uniti avremo una piattaforma più forte e maggiori risorse da investire in nuovi modelli di edizioni digitali ricche di contenuti, un mercato emergente in rapida crescita". Con queste parole il gruppo Pearson, il proprietario della britannica Penguin Books e Bertelsmann, la casa editrice tedesca che possiede Random House  (la più grande casa editrice del mondo), durante il weekend hanno annunciato la fusione e la nascita di un super colosso editoriale nel settore dei libri consumer: dall'accordo resta fuori il ricchissimo mercato dei libri professionali Bertelsmann.
A Pearson andrà il 47% della joint venture, il 57% invece andrà a Bertelsmann. "La nuova organizzazione genererà sinergie attraverso la condivisione di risorse come magazzini, distribuzione, stampa e organi centrali" continua il comunicato. Significativo che al primo posto ci sia l'accento proprio sui libri digitali: il senso della fusione, spiegano i dirigenti della Case editrici, è proprio quello di risparmiare denaro da investire nell'editoria digitale. Il ceo di Pearson, Marjorie Scardino, precisa che "insieme, i due editori potranno condividere gran parte dei costi, investendo di più sugli autori e sui propri lettori, per avventurarsi meglio nella ricerca di nuove strade in questo eccitante, veloce mondo fatto di libri e lettori digitali".

Sulla stessa lunghezza d'onda il Ceo di Penguin  John Makinson: "Tutti noi che lavoriamo nell'editoria libraria sperimentiamo ogni giorno il cambiamento senza respiro della nostra industria. La partnership che annunciamo oggi posizionerà Penguin Random House in prima linea nel cambiamento.

Dalla fusione nascerà un gruppo di dimensioni globali con una solida presenza nei mercati emergenti di India, Cina e Brasile, con spalle abbastanza larghe da negoziare in posizione di vantaggio con i distributori di contenuti digitali del calibro di Amazon, Apple e Google.