Contrordine: Amazon riapre l'account della lettrice norvegese Linn Jordet Nygaard, chiuso senza spiegazioni per non ben precisate "violazioni alle policy", che avevano impedito alla lettrice di accedere ai libri che aveva acquistato. Una storia che ha fatto il giro del mondo, e in poche ore si è risolta positivamente per la signora. Riaperto senza spiegazioni, così come era stato chiuso.
Il caso, di per sé di poco conto, apre un serio dibattito sull'"acquisto" dei libri digitali: in realtà più che di acquisto si tratta di una licenza d'uso, visto che alla fine è sempre il DRM, il cane da guardia digitale che veglia sui nostri file, a decidere se come possiamo leggerli.
Il che non è necessariamente un male; non è detto che l'acquisto sia la formula migliore per i contenuti digitali, di solito io voglio leggere un libro, non mi interessa comprare un libro. Anche perché non so se esista il collezionismo di ebook, ma di certo io non sono un collezionista. E formule di noleggio a lungo termine possono essere interessanti, pensiamo per esempio a libri che si aggiornano automaticamente, o magari romanzi che a un certo punto proseguono raccontando altre vicende dei protagonisti, in una letteratura proteiforme ancora tutta da inventare.
Però ci vuole più chiarezza: se qualcuno mi vende una cosa e dopo che l'ho pagata scopro di averla solo noleggiata, mi arrabbio di brutto.
Però ci vuole più chiarezza: se qualcuno mi vende una cosa e dopo che l'ho pagata scopro di averla solo noleggiata, mi arrabbio di brutto.
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