Pescati con le mani nella marmellata per esserai accordati con Apple per tenere alti i prezzi degli ebook, tre grandi editori americani (Hachette, HarperCollins e Simon & Schuster) sui cinque indagati dall'antitrust a stelle e strisce hanno patteggiato e stanno restituendo i soldi ai lettori. Ottimo, bella vittoria dei consumatori, anche se nelle loro tasche torneranno giusto spiccioli. E a noi italiani dell'accordo importa poco, perché anche se avessimo comperato un libro su, mettiamo, Amazon.com in inglese, siamo fuori dai termini del patteggiamento, che riguarda solo chi risiede negli Usa, e neppure in tutti i territori.
Quel che invece ci può importare è: ora che è chiaro che l'antirtust da sonore bastonate a chi cerca di fare il furbo e aggirare la concorrenza, qual è il negozio online più conveniente per comperare libri digitali? E qual'è il prezzo migliore per gli ebook autoprodotti?
L'Huffington Post ha cercato di rispondere alla domanda con una indagine non molto scientifica ma efficace: ha preso la lista dei bestseller della settimana nelle categorie narrativa e non-fiction, oltre alla lista di Usa Today dei 100 libri più venduti nel 2011 e ha confrontato i prezzi dei quattro grandi store; Amazon, Barnes & Noble, Android Play Store e Apple iBooks.
Come si può vedere dalle tabelle dell'Huffington post, non ci sono particolari sorprese, i prezzi sono quasi sempre gli stessi, al centesimo, e quando sono diversi è Amazon che fa lo sconto, marcato stretto dallo store di Google (o magari viceversa, ma per chi deve comperare non cambia sapere se il prezzo l'ha tagliato prima Google o prima Amazon). Tutti gli store hanno tutti i titoli, salvo Apple, a cui mancano bestseller del calibro di "The Hunger Games" di Suzanne Collins, edito in italiano da Mondadori.
Se dobbiamo comperare un ebook in inglese, Amazon e Play Store sono i posti dove è relativamente più facile trovare l'affare, anche se nella maggior parte dei casi i prezzi sono identici a quelli degli altri store; da Barnes & Noble capita ma più di rado, ed è rarissimo spuntare il prezzo più basso su Apple. Ricordiamo, ciò vale solo per i bestseller in Inglese scaricati negli store americani, e non è per nulla detto che possiamo acquistare senza andare in America.
A quanto lo metto, il mio ebook?
Per quanto riguarda le autopubblicazioni, la responsabilità di fissare il prezzo è dell'autore stesso, e spesso sbaglia. Non esiste una regola precisa; è ovvio che se il prezzo è troppo alto nessuno lo compra. Ma anche un prezzo troppo conveniente può essere un autogol: "Un prezzo troppo basso non consente al libro digitale di distinguersi. Finisce nel sottofondo di titoli low-cost, un ambiente fortemente competitivo dove è facile essere ignorati" dice l'esperto americano Jason Allen Ashlock. "Ormai abbiamo imparato che le autoproduzioni non devono stare confinati per sempre nella fascia sotto 2.99 dollari. Anzi, i bestseller nella fascia 6/8 dollari spesso non sono titoli dei grandi editori. Nei nostri esperimenti sui prezzi, abbiamo visto che si può chiedere un prezzo un pochino più alto quando non dobbiamo farci perdonare lacune di editing o di revisione del libro". Il che tradotto suona così: "se hai fatto le cose per bene, il lettore ti premierà, ma non farlo arrabbiare vendendogli caro un libro pieno di castronate".
Sono d'accordo, vero è che negli Usa, basta guardare le classifiche e i prezzi di vendita dei titoli in classifica, la "confidence" con il digitale è ormai matura. Il prezzo basso a mio parere favorisce l'ingresso nel mercato (anche e soprattutto per la fascia di non lettori che arrivano alla lettura favoriti dai dispositivi digitali). In fase ulteriore (parlo da piccolo editore), penso che... be', tutto sia un fatto di costi di realizzazione (e di costi di struttura) e di prezzo del mercato – perché il prezzo LO FA il mercato. Anche il pricing è un'arte :) Un grande mito mi pare però già abbattuto: non è vero che la gente non compra in digitale. Certo, il prezzo basso è anche (e per molti soprattutto) il valore del contenuto digitale. Ma comunque un prezzo che è bilanciato al prezzo di accesso di chi produce contenuti (sia per editori che per autori self-publisher). Si vendono e si comprano file.
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