Dalla Buchmesse di Francoforte (nella foto) l'Italia esce male, con lettori e libri in picchiata: nel 2011 avevamo perso quasi il 4% di lettori, nei primi nove mesi dell'anno il disastro assume contorni apocalittici, -8,7%: i libri costano sempre meno ma restano lo stesso sugli scaffali.
Consoliamoci con gli ebook, che mettono a segno uno spettacolare +740% in un anno.
Sembra una cifra pazzesca, ma in realtà è che il nostro mercato è talmente asfittico che queste crescite da far impallidire la Cina nascondono cifre misere: se io ho dieci lettori e l'anno dopo salgono a 74, ho per l'appunto messo a segno un +740%, ma resto lo stesso povero in canna.
Tant'è vero che il mercato dei libri digitali italiani continua a essere molto misero: 12,6 milioni di euro appena, e il balzo di 740 punti in un anno dipende in larga parte dallo sbarco di Amazon nel nostro Paese, che ha contribuito non poco a far uscire l'ebook dalla ristrettissima nicchia dei super lettori voracissimi. Il fatto che l'ebook in Italia non decolla comunque non dipende dagli editori, che stanno anzi lavorando molto bene: il 61% dei titoli cartacei si trova ormai anche in formato digitale, e questo davvero non è poco.
Il presidente dell'Aie, Marco Polillo, prova a cavalcare l'entusiasmo del +740%, e promette che si adopererà per «far abbassare l’Iva sugli ebook al 4% e un credito d’imposta sull’innovazione digitale». Tutto fa brodo, per carità. Ma alla fine, saranno i lettori, e solo i lettori, a decretare il successo o il fallimento del libro digitale in Italia. Pper ora ci sono settecentoquaranta rondini, ma la primavera è ancora lontana.
Certo, con l'IVA al 22%....go governo, go!
RispondiEliminaarisio
21, per adesso :D
RispondiElimina