I libri elettronici pesano. Non in termini di byte, proprio fisicamente hanno un peso misurabile, come ha detto al New York Times il professor John D. Kubiatowicz, docente di scienza dei computer dell'Università di Berkley, che precisa: "certo, il peso è del tutto trascurabile, dell'ordine dell'attogrammo: (non ettogrammo, proprio attogrammo, 0,00000000000000001 grammi, un trilionesimo più o meno: uno virgola diciassette zeri). "Di fatto, una quantità non misurabile, visto che anche la bilancia più precisa misura solo nove zeri. Appena un centomillionesimo della variazione di peso che si ha tra una batteria carica e una scarica".
Ma da dove viene questo peso, per quanto minimicro? "Il kindle, per esempio, memorizza gli ebook su una memoria flash, fatta di microscopici transistor che intrappolano gli elettroni per distinguere gli 1 dagli 0. Da qui viene la microscopica differenza di peso" spiega il professore: "nonostante il numero di elettroni nella memoria non cambia al cambiare dei dati che ci sono registrati sopra, gli elettroni intrappolati hanno più energia di quelli liberi. Una stima conservativa della differenza di energia è pari a 10 elevato a-15 joule. E visto che Einstein con la famosa equazione e=mc2 ci ha insegnato che c'è una relazione tra massa ed energia, possiamo supporre che se la memoria di un Kindle è totalmente vuota, cioè senza elettroni intrappolati, e quando è pieno metà degli elettroni sono nello stato a bassa energia e metà in quello ad alta, la differenza di energia sarà 1,7x10(-15) joule, che secondo l'equazione di Einstein dà il famoso attogrammo, 1x10(-18) grammi.
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