I tablet hanno un peccato originale: nascono dal telefonino, che è un oggetto strettamente personale; "presto più volentieri lo spazzolino del telefonino", diceva un comico. Visto che il tablet sembrava un grosso telefonino che non telefona, pareva logico creare un ambiente strettamente personale, monoutente e privatissimo.
Ma le cose non sono andate per nulla così. E adesso l'industria annaspa per mettere una pezza a questo errore di valutazione.
Senza mouse e tastiera, i tablet sono incredibilmente facili da usare: in casa mia lo usa mia figlia di cinque anni e mia suocera di settantacinque, lei che ha difficoltà pure a raccapezzarsi col telecomando della tv si fa partite interminabili con i giochi scoppiabolle. Essendo una fortissima lettrice, conto prima o poi di iniziarla anche alle letture digitali, ma finora si trincera dietro la retorica del buon odore della carta e sarà una battaglia lunga.
I tablet costano parecchio, purtroppo. Mia moglie ci guarda X Factor, io ci faccio i giochi di ruolo.
Non solo fastidi, anche rischi concreti
Il tablet viene aspramente conteso ogni sera, ma questo è il meno. Il guaio vero è che la macchina è un caos da usare: se mi viene voglia di giocare coi pony alati mia figlia si arrabbia che le ho rovinato la strategia, se scoppio bolle la suocera si inferocisce che le ho fatto il record, se mia moglie si legge il mio libro mi perde il segno (orrore!), se io apro il suo X Factor voto a casaccio ed elimino il suo beniamino dalla competizione.
I tablet costano parecchio, purtroppo. Mia moglie ci guarda X Factor, io ci faccio i giochi di ruolo.
Non solo fastidi, anche rischi concreti
Il tablet viene aspramente conteso ogni sera, ma questo è il meno. Il guaio vero è che la macchina è un caos da usare: se mi viene voglia di giocare coi pony alati mia figlia si arrabbia che le ho rovinato la strategia, se scoppio bolle la suocera si inferocisce che le ho fatto il record, se mia moglie si legge il mio libro mi perde il segno (orrore!), se io apro il suo X Factor voto a casaccio ed elimino il suo beniamino dalla competizione.
Districarsi tra le app di tutta la famiglia, ficcanasare nella posta e nei social network di tutti, fare attenzione a non lasciare in giro nulla che sia inadatto ai bambini rende frustrante e faticoso usare il tablet.
E anche estremamente pericoloso: la bimba sta imparando velocemente a leggere, non manca molto che potrà comperarsi da sola le sue app... certe sono semplicemente micidiali, come fare a far capire a un bambino che non ha le idee chiare sul valore del denaro che non deve nemmeno pensare lontanamente di comperarsi "una montagna" (letterale) di gemme del suo gioco dei pony per "soli" 89,99 euro?
Un problema che è stato parzialmente risolto da applicazioni come Free Time del Kindle Fire, che permette ai genitori di mettere dei paletti sulle attività che i loro figli possono fare sul tablet e anche sul tempo in cui lo possono usare.
E anche estremamente pericoloso: la bimba sta imparando velocemente a leggere, non manca molto che potrà comperarsi da sola le sue app... certe sono semplicemente micidiali, come fare a far capire a un bambino che non ha le idee chiare sul valore del denaro che non deve nemmeno pensare lontanamente di comperarsi "una montagna" (letterale) di gemme del suo gioco dei pony per "soli" 89,99 euro?
Un problema che è stato parzialmente risolto da applicazioni come Free Time del Kindle Fire, che permette ai genitori di mettere dei paletti sulle attività che i loro figli possono fare sul tablet e anche sul tempo in cui lo possono usare.
Un utente, un profilo
Per fortuna, accortasi del pasticcio che ha combinato, l'industria ci sta rapidamente mettendo una pezza. L'ultimo Android, Jelly Bean 4.2, ha i profili: ogni utente ha il suo desktop, sfondi, widget, apps e giochi, così ognuno ha le cose sue in ordine con gran pace in famiglia. I tablet con Windows, che sia RT o Windows 8 vero, ereditano dal PC una robustissima e collaudatissima gestione dei profili multipli, quindi sono già a posto; e già a livello di sistema operativo prevedono glòi strumenti per controllare l'uso dei tablet da parte dei bambini, per stabilire in quali ore e per quanto tempo li possono usare, chi possono contattare sulla rete e sapere quali progressi fanno nei giochi e nelle attività educative. Il discorso è più complesso per gli iPad,visto che il loro software ruota attorno al profilo iTunes, che è strettamente personale; ci sono app che aiutano a condividere l'ipad tra più utenti, ma non è esattamente la stessa cosa-
Formato famiglia
Il fatto che le persone hanno cominciato a usare il tablet in modo diverso da come l'industria immaginava, e cioè condividendolo in famiglia invece che tenerselo strettamente personale, potrebbe cambiare anche la forma stessa dei device, che prendono due strade divergenti: nato con schermi da 10 pollici, quelli più personal rimpiccioliscono verso i sette pollici, che tra l'altro è il formato ideale per leggerci ebook, mentre cominciano ad apparire tablet grandi, come l'Archos da 13 pollici: ottimo per guardare tutti insieme contenuti multimediali, anche se la risoluzione è piuttosto bassa per uno schermo così grande (1280x800, non è neppure full HD) e nonostante il fatto che col multitouch possa far girare giochi per quattro persone alla volta, il sistema operativo (Android 4.0 Ice Cream Sandwich) non può supportare l'innovativa gestione dei profili di Jelly Bean. Ma se riuscisse ad aprire per davvero la nicchia di mercato dei tablet formato famiglia, diventerebbe assai interessante.
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