In india scoppia la polemica sul Aakash, il tablet a bassissimo costo che dovrebbe aiutare gli indiani a superare il digital divide: secondo l'Hindustan Times, non sarebbe affatto prodotto dall'azienda canadese DataWind su specifiche indiane, bensì sarebbe un normalissimo tablet cinese low cost costruito in serie.
Il quotidiano indiano cita come fonte un documento che suggerisce che la macchina in realtà venga direttamente dalla Cina, dove è venduto esattamente a 2.236 renmimbi, che al cambio fa appunto i 42 dollari in cui il tablet è offerto in India. Sempre secondo il quotidiano indiano, Data Wind non avrebbe avuto nessun ruolo nella progettazione o nella produzione del tablet, si sarebbe limitata ad acquistare da almeno quattro fornitori diversi tra Shenzhen e Hong Kong oltre 10 mila tablet cinesi (su una commessa di oltre centomila del governo indiano) e li avrebbe importati in India.
DataWind smentisce il quotidiano indiano, affermando di avere solo dei subappaltatori in Cina, "proprio come fa Apple per il suo iPad", e afferma che la progettazione e sviluppo è fatta in casa e non in Cina.
Cinese o indiano che sia, il tablet sarà presentato secondo i piani alle Nazioni Unite, durante la presidenza di turno dell'India del Consiglio di Sicurezza dell'On, il prossimo 28 novembre.
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