La libreria è il luogo dove avviene il
magico incontro tra il lettore e il libro. Ma la libreria soffre:
anche importanti, inevitabili e giuste innovazioni, come
l'introduzione degli ebook nella scuola, riducono i margini delle
librerie, specie quelle piccole; in risposta a un post di Pennyebook,
un libraio scrive sconsolato che “La filiera dell'editoria
scolastica è così distribuita: editore-distributore-libraio. Il
distributore è colui che guadagna di più, il libraio colui che
guadagna di meno. I librai non venderanno più i libri di testo, i distributori non li
distribuiranno, gli editori guadagneranno tutto”. Come può la
libreria, già pesantemente colpita dall'e-commerce dei giganti
nazionali e intercontinentali, far fronte ai tempi che cambiano?
Negli Stati Uniti la situazione è (se
possibile) ancora più difficile che da noi; lo stesso presidente
Obama, per dare un segnale, all'apertura della stagione dei regali di
Natale ha portato tutta la famiglia in una piccola libreria
indipendente, trascorrendo un po' di tempo nella piacevolissima
passeggiata tra i libri che ogni vero appassionato lettore conosce e
alla quale non rinuncerà mai: passare un'oretta in libreria è un
piacere, passare un ora a spulciare il catalogo online di Amazon è
maniacale. E questo è un punto di forza che le librerie conoscono e
valorizzano. Proprio a cominciare da quelle dei paesi anglosassoni,
dove è vero che si legge molto più che da noi ma dove la
concorrenza di ebook e superstore online è più acuta: quest'anno in
Inghilterra oltre il 46% dei libri verrà venduto online, e per
l'anno prossimo si prevede il sorpasso, con il 52% delle vendite via
Web.
Tempo libero di qualità
Philip Downer, direttore dell'istituto
di consulenza inglese Front Of Store, racconta che “Le librerie
stanno reinventandosi come posti dove trascorrere il tempo libero. La
libreria del futuro si presenterà come un posto dove passare
piacevolmente del tempo che tra l'altro vende libri e oggettistica”.
Difficilmente il libro farà la fine
della musica e dei dvd, dove tutto lascia pensare che oltre il 97%
delle vendite passerà da Internet entro il 2016; c'è molta gente
che non è disposta a rinunciare al piacere del libro di carta, e
anche se magari legge ebook, almeno i libri che ama li vuole stampati
come si deve. E naturalmente, anche se è possiile regalare un libro
digitale, impacchettare una bella edizione rilegata fa tutto un altro
effetto che dire “guarda, ti ho comperato un download”, aggiunge
l'analista di Verdict Mike Perry. Ma perché la libreria sia un posto
piacevole dove andare, bisogna che succeda qualcosa; che ci siano
salottini per leggere e prendere un caffè, e qualche evento
interessante (magari non solo la solita presentazione di un libro).
Amazon non da consigli
Un altro punto a favore delle librerie
è il fatto che Amazon può darci solo consigli impersonali, generati
dalla fredda statistica, mentre il libraio ci conosce, sa cosa ci
piace leggere e soprattutto coi ascolta, cosa che un server
lussemburghese non sa proprio fare. Certo, Amazon può farci il prezzo
migliore, ma solo il libraio può darci il consiglio migliore. Per
dirla con le parole di Sam Husain, “la gente continua a voler
toccare un libro e scoprire cose interessanti in libreria”, e
questo si può fare solo nel mondo reale, non in quello virtuale. E
Husain sa di cosa parla, visto che è il capo di Foyles, la libreria
del centro di Londra entrata nel Guinnes dei primati per essere la
più grande del mondo in termini di quantità di libri esposti, i
suoi scaffali messi uno accanto all'altro supererebbero i 50
chilometri di lunghezza.
La vera sfida è l'integrazione col
digitale
Husain è convinto che libri
digitali e libri di carta possono tranquillamente convivere fianco a
fianco. Nella nuova sede che Foyles sta approntando in sostituzione
della storica palazzina di Charing Cross, e che aprirà nel 2014, i
libri digitali avranno un posto di primissimo piano: “Una delle
cose che vorremmo fare nel nuovo negozio è mettere insieme un'area
digitale, con chioschi o qualcosa del genere dove i lettori possano
consultare il nostro catalogo di titoli. E vorremmo un'area aperta
dove si possano scaricare libri digitali”. La startup canadese
Enthrillsta sviluppando una èpiattaforma digitale per
la vendita di ebook in libreria. E qualche esperimento in tal senso
lo si vede anche in Italia: oltre all'annunciato programma Ultima
Books Pro di Simplicissimus, va citato per esempio il progetto “Oasi di bibliodiversità”, che si propone di “offrire il servizio di
vendita degli e-book, direttamente alla cassa, come avviene per i
libri, senza bisogno di carte di credito”. Piccoli passi per
esplorare un terreno del tutto sconosciuto.
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