L'allarme di Gartner: "Le recensioni farlocche mandano a fondo gli ebook self published"

E' da un po' che facciamo i grilli parlanti:. Troppi ebook- spazzatura autoprodotti stanno soffocando nella culla il self publishing. E adesso si aggiunge la piaga delle recensioni farlocche, a mandare definitivamente a fondo la credibilità del movimento indie. Le due questioni sono strettamente legate: chiunque può scrivere un ebook e pubblicarlo, e il guaio è che chiunque lo sta facendo. Il risultato è che Google ha 110 milioni di ebook nella pancia. più scrittori che lettori, dunque. E' praticamente impossibile che un libro possa essere notato in questo oceano di roba. Una delle soluzioni è creare attenzione attraverso le recensioni, e alcuni Indie si sono messi su una strada folle, pericolosa e scorrettissima: il male minore sono le piccole furbate miserelle ma quasi tenere nella loro ingenuità, come le recensioni incrociate, "io recensisco me tu recensisci me". Ma i più spregiudicati addirittura se le comprano.

Secondo una ricerca di Gartner Research, ci sono già decine di aziende specializzate nel creare montagne di  account seriali per postare recensioni (ovviamente positive), tanto che già ora il 15% delle recensioni sui grandi portali è falsa come Giuda. Non essendo ovviamente reato, agiscono alla luce del sole con tanto di listino prezzi: GettingBookReviews.com recensisce un libro per 99.99 dollari, la duplica in 20 recensioni rimaneggiandole un pochino per non renderle identiche a 499 dollari, se non bastano con 999 dollari se ne hanno 50, roba da Stephen King. E infatti funziona, come insegna il caso di John Locke, Indie americano che ha ordinato 300 recensioni fasulle e ha venduto un milione di copie su Amazon. Un affarone senza dubbio per lui, dubitiamo lo sia stato anche per i suoi lettori.

Comperare recensioni, accordarsi con amici e parenti o peggio altri scrittori che accettano di prostituire la loro opinione per una logica da "recensione di scambio" è un malcostume che rischia di assestare un colpo mortale alla credibilità del movimento Indie. Amazon ha cominciato a cancellare le recensioni sospette, ma è lo stesso movimento Indie che deve fare il salto di qualità, emarginare chi chiede recensioni come favore o come scambio, vigilare perché i siti, i blog e le pagine Facebook dedicate al self publishing non diventino un sordido mercimonio di recensioni. 

A scanso di equivoci, le recensioni di Pennyebook sono controllate una per una, passano allo strettissimo vaglio della redazione e devono rispondere a linee guida stringenti: a noi non piacciono i furbi, vogliamo un self publishing pulito, onesto sia nei confronti dei lettori sia nei confronti degli scrittori che giocano lealmente la difficile partita per la visibilità.