Il vulcanico Theo Beale, notissimo nella comunità degli sviluppatori di videogame (e anche in quella degli appassionati di fantascienza, per la sua infinita polemica con lo scrittore John Scalzi) ha sviluppato per Alpenwolf un videogame che... vende ebook.
Il gioco si chiama First Sword ed è ambientato in una scuola di gladiatori romani. Più che tirar cazzotti a colpi di gladio, l'abilità sta nel gestire la squadra dei lottatori; insomma, una versione da Colosseo di Top Eleven, il popolarissimo videogame in cui si veste i panni di un allenatore di calcio. Solo che qui invece che calciatori si gestiscono gladiatori.
Come ormai è prassi nei giochi di questo tipo, il gioco è gratis, ma per tirare avanti servono sesterzi (o banalmente coins, come li chiama il gioco). I coins vengono guadagnati vincendo tornei e completando missioni, ma possono anche essere acquistati usando soldi veri: in caso di acquisto, il valore di un coin è di 20 centesimi di dollaro. E fin qui niente di strano, sono tantissimi i giochi che funzionano così, coi coin si possono comprare armi migliori o schiavi robusti da mandare nel macello dell'arena per il sollazzo dell'imperatore. Ma il colpo di genio di Beale è quello di usare i coin anche per acquistare contenuti digitali che nulla c'entrano col gioco: file mp3, gadget da stampare con una stampante 3D, e ebook. Gli ebook costano tra 5 e 25 coin, quindi tra uno e cinque dollari. Sempre che i coin necessari uno non se li sia guadagnati sbudellando gladiatori virtuali a colpi di daga digitale.
Se si pensa che il gioco può contare su una base di 25 milioni di giocatori nel mondo, il pubblico c'è eccome, specialmente se consideriamo che i giocatori attivi frequentano ogni giorno o quasi lo store per acquistare il necessario ai loro gladiatori.
"Io sono convinto che questo meccanismo sia molto indicato per la vendita di ebook" ha detto Beale. E si dice certo che "entro un anno e mezzo tutte le software house che fanno giochi faranno qualcosa di simile".
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