Amazon ha depositato un brevetto per la creazione di un "digital marketplace", cioè un mercato digitale, per i file di seconda mano. E' vero ched in America si brevetta di tutto, ma questa volta la faccenda è intrigante. Uno dei grandi limiti del libri digitali è che non possiamo rivendere quelli che non ci interessano più.
Una limitazione particolarmente odiosa per gli studenti, che da che mondo è mondo a fine anno rivendono i libri di testo usati. E dall'anno prossimo rischiano di essere seriamente penalizzati, se non ci saranno altre proroghe all'italiana e finalmente entrerà in vigore l'attesissimo decreto che obbligherà le scuole ad adottare solo testi digitali.
Una limitazione particolarmente odiosa per gli studenti, che da che mondo è mondo a fine anno rivendono i libri di testo usati. E dall'anno prossimo rischiano di essere seriamente penalizzati, se non ci saranno altre proroghe all'italiana e finalmente entrerà in vigore l'attesissimo decreto che obbligherà le scuole ad adottare solo testi digitali.
Il brevetto Amazon non riguarda solo gli ebook, ma anche mp3, pdf, immagini, video, programmi, app eccetera eccetera. Una volta rivenduti, i file non saranno più accessibili dal proprietario originale.
La domanda di brevetto suggerisce che ci sia un limite al numero di volte che un file può essere rivenduto, e questo ci piace poco. E non ci stupirebbe se Amazon prendesse la stecca a ogni cambio di proprietario, anche se su questo punto naturalmente non c'è nulla nella domanda di brevetto, che com'è logico si occupa delle questioni tecniche e non di quelle commerciali.
In ogni caso, il fatto che sia stato depositato un brevetto non significa necessariamente che il marketplace verrà messo sul mercato per davvero, ma sarebbe ora che qualcuno cominciasse seriamente a creare uno spazio per la cultura usata, anche in bit.
Per approfondire:
In ogni caso, il fatto che sia stato depositato un brevetto non significa necessariamente che il marketplace verrà messo sul mercato per davvero, ma sarebbe ora che qualcuno cominciasse seriamente a creare uno spazio per la cultura usata, anche in bit.
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