giovedì 8 novembre 2012

Giornalista, impara i trucchi per scrivere all'epoca dei tablet

L'istituto di ricerca americano Poynter Institute ha fatto interessanti scoperte su come la gente legge le notizie sui tablet. L'idea è quella di tenere il più possibile le dita (e il cervello) del lettore sul pezzo, evitando la sempre forte tentazione di navigare altrove. 

"Ci ha molto affascinato vedere emergere sempre lo stesso schema, mentre osservavamo la gente che leggeva; alla fine, riuscivamo a stimare il numero medio di ditate e di elementi che sarebbero stati valutati prima di scegliere l'articolo da leggere, e il tempo medio in cui qualcuno leggeva il pezzo prima di andarsene altrove. Elementi che saranno spaventosamente importanti per l'editoria del prossimo futuro" ha detto uno dei ricercatori, Mario Garcia, autore dell'ebook iPad Design Lab: Storytelling in the Age of the Tablet
"abbiamo diviso il campione in due gruppi di età: indigeni digitali tra 18 e 28 anni e un gruppo di età compresa tra 45 e 55 anni che abbiamo chiamato "printnets", per dire che avevano un piede nell'Era della Stampa e uno nell'Era della Rete. E attraverso lo studio del movimento degli occhi abbiamo cercato il loro punto critico, il momento in cui avrebbero deciso se continuare o smettere di leggere un pezzo. Alla fine, il punto critico medio si è trovato a 78,3 secondi di lettura per entrambi i gruppi, ma con importanti differenze sulle modalità: i più giovani tendono a spostarsi molto per cercare qualcos'altro da leggere, i più anziani sono più metodici a esplorare i dintorni, ma entrambi sono disposti a leggere fino in fondo se trovano qualcosa che li interessa per davvero. Quindi dopo quei fatidici 78 secondi e  rotti ci vuole un trucco per tenere l'attenzione del lettore sul pezzo: una domanda, per esempio, un disegno, un link, un'infografica, qualcosa che spezzi la monotonia e dia loro nuovi stimoli. 

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