venerdì 30 novembre 2012

Gli ebook italiani valgono 12,6 milioni

L'Aie dà i numeri: l'associazione degli editori italiani, nel suo rapporto annuale sullo stato della nostra editoria, registra l'avanzata del libro digitale mentre il resto dell'editoria soffre. Nel 2011 il giro d'affari degli editori è sceso del -3,7% (secondo i dati Nielsen) e nei primi due anni del 2012 è andata pure peggio (–8,7% (sempre dati Nielsen). 
Gli ebook mettono le ali, con un clamoroso +740% nel 2011 rispetto al 2010, per un valore di 12,6 milioni di euro.

"Crescono in modo importante le vendite degli e-book, che rappresentano tuttavia un mercato ancora embrionale" dice il rapporto Aie, "Rappresentano lo 0,87% dei canali trade (o lo 0,38% del mercato complessivo). Aumenta inoltre il numero di titoli disponibili e la diffusione di dispositivi di lettura. Il prezzo medio è di 11,07 euro, che al netto dell’Iva fa 9,15 euro".
L'associazione degli editori nota che tutto il mercato digitale è andato bene, non solo gli ebook: "Il mercato e-book  on esaurisce però il mercato digitale. Al mercato ebook occorre sommare infatti oltre 150milioni di euro di banche dati (on line e off line): un segmento in crescita del 20% rispetto al 2010, in larga parte di natura fiscale, giuridica, commerciale, medica (in parte iconografica), che offre sempre più a utenti b2b una serie di servizi aggiuntivi alla semplice consultazione. Escludendo i ricavi provenienti da offerte ibride carta + digitale (tipiche del settore professionale, reference ed educativo) il mercato digitale (ebook + banche dati e servizi a carattere editoriale) rappresenta nel 2011 il 4,8% del mercato libraio".
I buoni risultati degli ebook ci fanno piacere, ma purtroppo l'Aie regista anche la contrazione dei lettori italiani: "Per la prima volta dal 2007 anche la lettura registra una flessione: nel 2010 infatti gli italiani con più di 6 anni erano il 46,8% della popolazione, nel 2011 sono scesi al 45,3% (723mila lettori in meno del 2010). Per un confronto con gli altri Paesi, legge ben il 61,4% degli spagnoli, il 70% dei francesi, l’82% dei tedeschi e il 72% degli americani".

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