venerdì 16 marzo 2012

Prezzi degli ebook: Rushdie si schiera con la Mela

La Corte di Giustizia americana indaga Apple e un gruppo di cinque grandissimi editori mondiali accusandoli di aver fatto cartello per tenere alti i prezzi degli ebook.
Il premio nobel Salaman Rushdie (notissimo soprattutto per aver fatto arrabbiare gli ayatollah iraniani con il suo "Versetti Satanici", tanto da essere stato colpito da una fatwa, cioè un anatema religioso che in teoria lo condanna a morte), si schiera con Apple: «Chiunque pensi che un sistema di prezzo equo, in grado di permettere a un autore di guadagnarsi da vivere, sia un "cartello", ritiene giusto comprare il lavoro di un' altra persona quasi gratis» ha detto. Aggiungendo che «Usa ed Europa vogliono distruggere il mercato del libro».

A nostro parere, Rushdie ha perfettamente ragione quando chiede un prezzo equo per gli ebook, che possa dar da vivere agli scrittori, ci mancherebbe altro.
Ma non siamo per nulla convinti che questa sia l'intenzione di Apple, e neppure siamo così certi che nel medio periodo la Mela si dimostrerà particolarmente generosa con gli autori: ci pare pittosto che Apple (come del resto Amazon) stia cercando di mettere in piedi un monopolio, e in un monopolio di solito ci guadagna solo il monopolista. Per questo che preferiremmo che nessuno imponga nulla sui prezzi, né alti né bassi, ma semplicemente sia l'equilibrio tra le esigenze di autori, editori e soprattutto lettori a trovare la giusta via di mezzo, che dia il pane a chi lavora e non lo tolga a chi legge.

2 commenti:

  1. Che sia in atto il tentativo di trasformare il mercato librario in altrettante monadi monopoliste è evidente, e credo sia il più grande pericolo per il mercato degli ebook nei prossimi anni. Apple al momento è ancora poco influente rispetto ad Amazon e BN, anche se è certamente la più potente in termini econimici e quindi può avanzare più rapidamente. Google cerca di star dietro ma fa continui errori, poi è rallentato da questa lotta intestina tra il voler fare il paladino dell'open e del bene e il voler far soldi e dominare il mondo.

    Sicuramente nello stile di Apple c'è quello di cercare di creare monopoli ad alto livello di profitto. Più volte questa mentalità li ha portati al fallimento. Qualche volta ha funzionato. A giudicare dalla montagna di soldi su cui sono seduti, credo che sia sufficiente anche se funziona solo ogni tanto.

    S*

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  2. Sono pienamente d'accordo con Silvio. D'altronde mi apre abbastanza chiaro che l'effetto principale della smaterializzazione dei contenuti (libri, ma anche musica e film) finirà con il decimare la catena di distribuzione, e questo porterà fatalmente al monopolio della vendita. In compenso, favorirà l'accesso al mercato di maggiore offerta, quindi più produttori: editori e case di produzione, certo, ma anche singoli scrittori, cineasti e musicisti. Un processo interessante, da seguire molto da vicino.

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