Nulla pare poter più fermare il declino degli schermi a inchiostro intelligente, quelli che sembrano carta, si leggono alla luce del giorno senza retroilluminazione ed equipaggiano lettori di ebook come Kobo o Kindle Paperwhite.
La crisi di questa tecnologia comincia a fare vittime eccellenti; salta Scott Liu (nella foto), amministratore delegato di e-ink, compagnia che fornisce gli schermi a colossi come Kobo, Barnes and Noble, Amazon, Pocketbook e Onyx Boox.
Il manager di origine cinese lascia l'azienda e il timone nelle mani del suo vice, Felix Ho.
La crisi di questa tecnologia comincia a fare vittime eccellenti; salta Scott Liu (nella foto), amministratore delegato di e-ink, compagnia che fornisce gli schermi a colossi come Kobo, Barnes and Noble, Amazon, Pocketbook e Onyx Boox.
Il manager di origine cinese lascia l'azienda e il timone nelle mani del suo vice, Felix Ho.
Trascinata a fondo dalla sempre maggior diffusione di smartphone e tablet come strumenti di lettura, e-Ink ha chiuso l'ultimo trimestre dell'anno 2012 con quasi otto milioni di dollari di perdite: ennesimo trimestre in rosso senza vedere nessuno spiraglio per cambiare la situazione. Risultato ancor più amaro se si pensa che solo nel 2011, ultimo anno d'oro per l'inchiostro intelligente, aveva chiuso con un record storico e irripetibile, ben un miliardo di dollari.
Dati in milioni di device consegnati |
Gli schermi a inchiostro intelligente hanno perso molto del loro appeal, sono bocciati anche dagli oculisti, che sfatano il mito duro a morire che siano più riposanti dei cristalli liquidi: in realtà per il nostro occhio che la luce sia trasmessa (come nei tablet) o riflesssa (come nella carta o nell'e-ink) è assolutamente irrilevante.
I vantaggi che restano, e cioè che si possono leggere bene anche alla piena luce del sole, o che le batterie durano obiettivamente infinitamente di più, non compensano gli enormi svantaggi. A partire dal fatto che sono tagliati fuori dal ricchissimo mercato degli ebook scolastici, che richiedono schermi a colori. Quel che è peggio, gli ereder di questo tipo verranno verosimilmente spazzati via dalla prossima generazione di ebook, libri interattivi, social, multimediali e dinamici che richiedono la potenza di calcolo di un tablet e connessione web. Ebook diversissimi da quelli a cui siamo abituati oggi, che non sono in alcun modo compatibili con gli attuali eReader a inchiostro intelligente.
Gli eReader perdono di valore e di senso, tanto che ormai Barnes & Noble li regala a chi acquista i suoi tablet.
I vantaggi che restano, e cioè che si possono leggere bene anche alla piena luce del sole, o che le batterie durano obiettivamente infinitamente di più, non compensano gli enormi svantaggi. A partire dal fatto che sono tagliati fuori dal ricchissimo mercato degli ebook scolastici, che richiedono schermi a colori. Quel che è peggio, gli ereder di questo tipo verranno verosimilmente spazzati via dalla prossima generazione di ebook, libri interattivi, social, multimediali e dinamici che richiedono la potenza di calcolo di un tablet e connessione web. Ebook diversissimi da quelli a cui siamo abituati oggi, che non sono in alcun modo compatibili con gli attuali eReader a inchiostro intelligente.
Gli eReader perdono di valore e di senso, tanto che ormai Barnes & Noble li regala a chi acquista i suoi tablet.
Non basta nemmeno il colore
L'estremo tentativo di rivitalizzare una tecnologia alla frutta, quello di aggiungere il colore, è anch'esso naufragato. Come dimostra la vicenda dell'inchiostro intelligente a colori di Triton 2, che non convince anche perché lo schermo resta troppo lento per mostrare video e essere usato su un vero tablet. Quindi obbligherebbe gli utenti a portarsi dietro due arnesi, il tablet (o lo smartphone) e l'eReader. Ma come si è già visto molte volte nella storia dell'elettronica di consumo, nessuno vuole comperare due oggetti diversi se può avere la stessa funzione integrata nel più potente dei due, in questo caso il tablet. Conscia di ciò, si vocifera che Samsung voglia disfarsi di Liquavista, l'azienda olandese specializzata in schermi a inchiostro intelligente a colori acquisita nel 2011, proprio quando l'e-ink era alle stelle prima di crollare miseramente.
Si dice che Amazon sia interessata, ma in realtà non per farne eReader, quanto per un interessante brevetto che le consente di fare piccoli schermi tondi: l'ideale per fare orologi da polso. Né Samsung né Amazon hanno voluto confermare o smentire queste voci sempre più insistenti.
Si dice che Amazon sia interessata, ma in realtà non per farne eReader, quanto per un interessante brevetto che le consente di fare piccoli schermi tondi: l'ideale per fare orologi da polso. Né Samsung né Amazon hanno voluto confermare o smentire queste voci sempre più insistenti.
Per approfondire: un mondo di tablet
Riguardo i tablet, per poter guardare con maggior agiatezza i suoi contenuti compreso i libri, all’aperto e magari sotto la luce solare, non è sufficiente aumenterne la luminosità o ciò non influisce più di tanto? E poi riguardo la durata della carica della batteria (rispetto la durata della carica dell’ebook reader e-ink) aspettando che questa aumenti nei prossimi futuri dispositivi, attualmente a questo svantaggio non si potrebbe ovviare con i piccoli accumulatori di energia portatili che, nel caso si esaurisse la batteria (per esempio durante un viaggio, potrebbero essere utili, oppure non servono granchè? E infine uno schermo opaco non potrebbe essere ancora meglio per la lettura all’aperto?
RispondiEliminaBeh, entro certi limiti si può pompare la luminosità per leggere alla luce del sole, io ho letto in estate sotto l'ombrellone con l'iPad, ma certo l'inchiostro intelligente (che per l'appunto è uno schermo opaco) in questa specifica situazione è un'altra cosa. Così come la durata delle batterie; l'autonomia di un tablet è attorno alle otto ore, di solito bastano, ma bisogna ricordarsi di caricarlo. un ereader sta acceso una settimana e anche più. Bisogna vedere se questi vantaggi superano gli svantaggi: per esempio, su un ereader non si legge bene né il giornale né tantomeno una rivista
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