Paesi coraggiosi, come Francia e Lussemburgo, hanno trasgredito le illogiche norme europee, e hanno unilateralmente abbassato le aliquote degli ebook parificandole a quelle dei libri. Rischiando una procedura di infrazione e pesantissime sanzioni. Ma forse oggi a Bruxelles qualcosa sta cambiando. Il Commissario Ue alla Digital Agenda, Neelie Kroes, sembra avere le idee ben chiare sull'importanza dei libri digitali: "Sono consapevole che alcuni vedono l'avvento del digitale come una minaccia per il settore, ma per me il rischio più grande che corriamo è di non riuscire a sfruttare le nuove possibilità, lasciandoci superare da chi saprà invece guardare avanti, in modo lungimirante e dinamico, con danno per la nostra economia, la nostra gente e il nostro patrimonio culturale" ha detto il commissario alla fiera del libro di Parigi. Il commissario non cita direttamente l'Iva, ma ci arriva con un giro di parole: “La Commissione ha l'obbligo di far rispettare il diritto comunitario, ma questo non significa che esso debba rimanere immutato". E si è spiegata subito dopo: "Se, in un futuro non troppo lontano, un lettore di ebook desidererà accedere ai propri libri ovunque e tramite qualsiasi dispositivo e gli editori europei non saranno in grado di soddisfare questa esigenza, è normale che la domanda si indirizzerà verso le compagnie americane, molto più flessibili”. Come dire, se domani Amazon Usa si mette a vendere ebook in italiano, ciao Iva e addio all'editoria europea. In un mondo globalizzato, e ancor più in quello smaterializzato, le gabelle tagliano le gambe e fanno danni micidiali.
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