giovedì 5 aprile 2012

Hachette, addio al DRM?

Hachette, colosso francese dell'editoria (è il sesto editore al mondo) potrebbe essere il primo gigante internazionale a dire addio al DRM. 
Si tratta del sistema informatico antipirateria che dovrebbe proteggere gli ebook dalle copie non autorizzate, ma di fatto infastidisce non poco i lettori onesti e non impensierire affatto i pirati, che lo aggirano in pochi secondi.
La vicepresidente senior di Hachette Digital, Maja Thomas (nella foto)  ha definito il DRM un "dosso stradale", che rallenta ma non ferma i pirati: "basti pensare che scannerizzare un libro di carta è una faccenda di qualche minuto, e i libri di carta non hanno nessunissimo Drm" ha detto la manager alla conferenza OnCopyright 2012. Maja Thomas ha cominciato la sua carriera nell'industria audiovisiva, dove - ricorda - "una volta gli audiolibri avevano il DRM, ma man mano che il business cresceva, sempre più editori hanno abbandonato i sitemi elettronici di protezione. Noi siamo stati tra gli ultimi ad abbandonare il DRM. Ero stata incaricata di monitorare la distruzione del nostro business. Che non si è affatto distrutto, tutt'al più è diventato più robusto. Come è facile  intuire, ripulire gli book dal DRM porta benefici ai lettori, e probabilmente anche agli editori, perché non costringe nessuno a rimanere chiuso dentro al device che attualmente usa per leggere".

Il che conferma l'impressione che abbiamo noi: il DRM non serve assolutamente a nulla contro i pirati, lede seriamente i diritti dei lettori e serve solo nelle primissime fasi di lancio per dare un po' di coraggio agli editori che hanno una gran paura di affrontare il mondo digitale. Ma appena il business decolla, gli editori prendono un po' d'animo se capiscono subito che il cane da guardia digitale è un animale particolarmente scemo, che morde il padrone e fa le feste al pirata.

Infine, Maja Thomas indica come esempio l'esperienza di Harry Potter, che definisce "rivoluzionaria":  nessun DRM, possibilità di godersi la storia attraverso otto diverse piattaforme, e nessun editore tra l'autrice e i suoi lettori, che possono acquistare le copie digitali del maghetto direttamente dal portale Pottermore. Presto anche in italiano.

2 commenti:

  1. In effetti non ha tutti i torti, basta che uno compra il libro e, dopo averlo scannerizzato, lo può mettere in circolo per tutti gli utenti come se niente fosse...
    E poi c'è anche da dire che le persone ragionano al contrario di come si dovrebbe e più una cosa ti vietano di farla, più si tende sempre a compierla!

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  2. Verissimo. Il gioco si dovrebbe reggere sulla lealtà reciproca tra autori, lettori ed editori. Un arnese come il DRM, che rende difficile la vita al lettore leale, e non fa un baffo a qello sleale, ci fa venire voglia di diventare tutti quanti pirati :D

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