L'anno scorso ce l'han menata per mesi col fatto che il natale 2010 sarebbe stato l'anno dell'ebook.
Così non è stato.
Quest'anno nessuno suona più la grancassa, chissà se è la volta buona?
Qualche piccolo segnale incoraggiante c'è, Amazon e Apple hanno aperto i loro store virtuali agli ebook italiani,. Sia pure con qualche limitazione che indica chiaramente come né le mele né le amazzoni credano poi tanto agli e-lettori italiani: iBookstore ha un catalogo miserrimo e striminzito, solo qualche titolo degli editori più grandi. Mentre Amazon ha un negozio decisamente meglio fornito ma si è "dimenticata" di offrire anche ai lettori italiani il suo ereader-gioiello, il Kindle Fire. E così ha messo in catalogo solo il poco affascinante Kindle 3.
I lettori di ebook segnano il passo, i listini si sono drasticamente dimagriti, anche sotto la soglia psicologica dei 100 euro, ma costano sempre uno sproposito rispetto a quel che valgono.
Il che non è per nulla detto che sia un problema, anzi; qui siamo sempre più convinti che l'arnese migliore per leggere un ebook sia un tablet, o un pad se si preferisce, senza disdegnare i grossi smartphone.
Secondo noi l'inchiostro intelligente è di gran lunga troppo intelligente, specie quando a tanto astuto schermo si accompagna una macchina dall'intelligenza miserrima. Quindi non vediamo come un problema il fatto che gli ereder li desiderano davvero in pochi: commentando lo scarsissimo appeal di questi arnesi in Francia, Antoine de Riedmatten dell'azienda di consulenza Deloitte ha detto: “La gente non ha parlato di lettori di ebook. E' un brutto segno perché, visto che i prezzi sono scesi, ci aspettavamo che fosse un prodotto da wish-list”.
Il che non è per nulla detto che sia un problema, anzi; qui siamo sempre più convinti che l'arnese migliore per leggere un ebook sia un tablet, o un pad se si preferisce, senza disdegnare i grossi smartphone.
Secondo noi l'inchiostro intelligente è di gran lunga troppo intelligente, specie quando a tanto astuto schermo si accompagna una macchina dall'intelligenza miserrima. Quindi non vediamo come un problema il fatto che gli ereder li desiderano davvero in pochi: commentando lo scarsissimo appeal di questi arnesi in Francia, Antoine de Riedmatten dell'azienda di consulenza Deloitte ha detto: “La gente non ha parlato di lettori di ebook. E' un brutto segno perché, visto che i prezzi sono scesi, ci aspettavamo che fosse un prodotto da wish-list”.
Poco male. Se i lettori ereader non vanno da nessuna parte, in compenso si muove impetuoso il mercato delle tavolette: secondo Confesercenti-Swg, anche in un Natale coi fichi secchi dove quasi un italiano su quattro pensa di segare del 50% le spese per i regali, il Tablet è il vero re. E' il primo oggetto del desiderio per il 10% degli italiani, specie nella fascia 25-35 anni.
In particolare balzano in avanti i tablet non Apple, che dall'1% dell'anno scorso arrivano al 6%, sorpassando di gran lunga l'iPad, che resta al 4%. Se tutti coloro che desiderano un tablet lo trovassero davvero sotto l'albero, invece della solita cravatta e del solito profumo, avremmo 7 milioni di nuove macchine in grado di leggere (e moto bene) libri.
E questa è sicuramente una buona notizia.
Che unita al fatto che nessuno crede davvero al decollo degli ebook, fa ben sperare: tanto gli analisti non ci hanno preso mai.
In particolare balzano in avanti i tablet non Apple, che dall'1% dell'anno scorso arrivano al 6%, sorpassando di gran lunga l'iPad, che resta al 4%. Se tutti coloro che desiderano un tablet lo trovassero davvero sotto l'albero, invece della solita cravatta e del solito profumo, avremmo 7 milioni di nuove macchine in grado di leggere (e moto bene) libri.
E questa è sicuramente una buona notizia.
Che unita al fatto che nessuno crede davvero al decollo degli ebook, fa ben sperare: tanto gli analisti non ci hanno preso mai.