giovedì 21 febbraio 2013

Iva ridotta sugli ebook: la Ue castiga la Francia

Secondo il quotidiano Francese Les Echos, la Commisisone europea starebbe per condannare Parigi a una ammenda pesantissima per aver abbassato l'Iva degli ebook dal 19,5 al 5,5%. In pratica, per aver equiparato i libri digitali a quelli di carta. Uno scandalo, per l''Europa, pensare che carta o bit siano la stessa cosa, e la Francia che è stata coraggiosa adesso pagherà una sanzione che il governo Monti non ha nemmeno lontanamente pensato di farci rischiare, lasciando Parigi da sola (per la verità insieme al Lussemburgo) in una battaglia di civiltà che le costerà cara. Mentre da noi gli ebook prendono una stangata del 21%, i libri di carta restano al 4%.



La battaglia dell'Iva si intreccia strettamente alle accuse comunitarie contro le supermultinazionali digitali, come Amazon e Google, accusate di scegliere per le loro sedi europee i paesi con la legislazione Iva più favorevole, di solito il Lussemburgo, dove libri ed ebook hanno la stessa Iva, il 3%. 
E' dallo scorso luglio che Bruxelles pretende che Francia e Lussemburgo applichino l'aliquota piena agli ebook, considerati alla stregua del software. Rilievi ai quali i francesi rispondono di essere "neutrali rispetto al supporto tecnologico",  in altre parole inchiostro o pixel per noi sono la stessa cosa e applichiamo la stessa Iva. 


Le argomentazioni francesi non sono per nulla peregrine, ma intanto i paesi dove si legge molto, e i libri sono una voce importante dell'economia, gridano alla concorrenza sleale. Nella sola Inghilterra, 30 milioni di libri venduti via Internet sono passati attraverso il Lussemburgo, dove l'Iva è al 3%. 
La Commissione europea, sanzioni a parte, sta prendendo seriamente in considerazione l'idea di riformulare la tassa comunitaria, in modo che beni e servizi simili abbiano la stessa aliquota e si evitino situazioni paradossali come appunto quella degli ebook. Ma bisognerà aspettare almeno fino al 2015.


Per ridere nonostante l'Iva


   

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