lunedì 17 giugno 2013

Ebook, Drm e il dito della scimmia

C'è un bellissimo racconto di Asimov, "Il dito della scimmia". Un editore tirchio e ignorante usa una scimmia come computer umano per fare l'editing delle storie dei suoi autori. L'editore mostra allo stupefatto scrittore la sua scimmia biotech, assicurandolo che gli basta dare al quadrumane l'incipit di un capolavoro di Shakespeare perché l'animale riesca a ricostruire da solo l'intero testo. L'esperimento riesce a metà: il volenteroso primate ricostruisce effettivamente il dramma, ma cambiando qualche parola qua e là, e il risultato non è esattamente lo stesso... Una storiella che potrebbe diventare realtà, vista l'ultima pensata degli esperti del Drm che pretendono di fare esattamente come la scimmia di Asimov: affidare al computer il compito di cambiare qualche parola qua e là negli ebook per costruire una specie di "impronta digitale" del testo che possa permettere alla polizia di scoprire chi è stato il furbastro che ha messo la sua copia a disposizione di tutti sul Web.



Sembra troppo grossa per essere vera, eppure è così: la serissima proposta viene da un gruppo di ricercatori tedeschi dell'università di Darmstad, che vorrebbero fare micro interventi su punteggiatura e lessico per far sì che ogni ebook sia leggermente diverso da tutti gli altri, in modo da poter facilmente risalire alla copia originale che è stata piratata. Insomma, una specie di filigrana per ebook. Ogni volta che qualcuno acquista un ebook, il programma interviene sul testo modificando qua e là, così per esempio "invisibile" diventa "non visibile". E speriamo che "In quel ramo del lago di Como" non diventi "In quella foglia del lago di Como", o "Nel mezzo del cammin ci nostra vita" sia cambiato dalla stupidità artificiale in "In mezzo al cammin di nostra vita". Quella del drm è una sera buia e tempestosa. M'illumino di enorme.


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