Nelle linee guid che il DoJ ha presentato al tribunale di Manhattan, dove la causa è stata discussa, si legge che Apple dovrebbe chiudere tutti i contratti in essere con i cinque editori che hanno partecipato alla cospirazione e astenersi di firmarne di simili in futuro, non solo con editori di libri ma anche con le major cinematografiche, case discografiche, emittenti televisive, sviluppatori di videogame. Inoltre, scrive sempre il DoJ, Apple dovrebbe consentire ad Amazon, Barnes&Noble e altri retailer di inserire link all'interno delle loro app per ebook in modo che i consumatoti possano agevolmente confrontare i prezzi dei libri digitali.
La risposta non si è fatta attendere: i legali di Apple hanno definito la proposta del governo una "intrusione draconiana e punitiva" nei suoi affari. Ma il DoJ ha tutte le intenzioni di non mollare, la scelta di Apple di difendere in tribunale il suo accordo con gli editori (che invece hanno patteggiato e sono usciti dl processo) potrebbe costarle davvero molto caro, non solo in dollari ma anche in immagine e in forti limiti alla sua politica di business.
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