Ricevo dal mio agente questa interessante noticina: "Stiamo negoziando un’offerta giapponese per I biplani di D’Annunzio; si tratta di un piccolo editore, ma molto attento alla narrativa italiana e con già diversi autori italiani in catalogo (tra gli altri Vitali, Mastrocola, Veronesi). La loro offerta prevede una prima diffusione in formato digitale e in print on demand – nel frattempo ci sarà anche una campagnia marketing con booktrailer. Farebbero poi anche il cartaceo".
La prima cosa che mi è venuta in mente è stata "Wow, non vedo l'ora di vedere il Campini ai comando del suo biplano con la fascia da kamikaze sulla fronte". Ma poi mi sono venute le vertigini al pensiero di quanto l'ebook, e più ancora il print on demand, aprano ai piccoli autori spazi sconfinati: grazie alle edizioni digitali un piccolo editore giapponese può decidere di rischiare l'equivalente di poche migliaia di euro su un titolo che forse i giapponesi apprezzeranno, ma forse no. E all'autore italiano si apre la possibilità di affacciarsi su un mercato da 130 milioni di persone. Senza rischiare un euro, anzi, pigliando pure un piccolo anticipo.
Siamo di fronte a un cambiamento epocale. A tutti gli esordienti, a tutti coloro che stanno per autopubblicare il loro primo libro, mi sento di fare un consiglio: volate alto, fate storie internazionali, che possano interessare tutti, non solo gli italiani. Potreste trovarvi a nuotare in acque che non avete mai sognato di potervi bagnare.
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