Le Débat, la celebre rivista culturale dell'editore Gallimard fondata da Pierre Nora, dedica un numero monografico al dibattito sugli ebook, che stanno trasformando profondamente l'editoria e lo stesso concetto di libro, che da oggetto sta diventando un servizio.
Lo sesso editore Antonie Gallimard apre il dibattito, invitando a riflettere su quella che definisce "un'evoluzione inquietante caratterizzata dalla de-monetizzazione delle opere (a vantaggio dei supporti e dei servizi) e da una minore presenza di queste nei punti vendita". Da qui la posizione di debolezza dei librai, che occorre aiutare, perché, se dovessero scomparire, non sarebbe più possibile vendere le opere che non si prestano a una diffusione digitale (i libri d'arte o i libri per l'infanzia). Sempre a proposito di disponibilità e diffusione dei titoli, Antoine Compagnon, storico della letteratura allievo di Roland Barthes mette l'accento sul fatto che studiosi e scrittori hanno accesso a un a infinità di libri altrimenti irraggiungibili compresi quelli rari e fuori catalogo. Dal punto di vista economico, l'economista Françoise Benhamou quella dell'e-book è "una rivoluzione industriale e una rivoluzione cognitiva". Il processo di smaterializzazione del libro consentirà di ridurre i costi di stampa, trasporto e magazzino, sebbene per gli editori che sono anche distributori la diminuzione dei volumi distribuiti comporterà significative perdite di fatturato. Grazie all'universo digitale, "l'offerta diventa infinita, la scarsità quindi si sposta. Non è più dalla parte dell'offerta, ma da quella della domanda, o più precisamente, dell'attenzione." Di conseguenza, per captare l'attenzione del lettore - che è "nomade e scivola di continuo da un contenuto all'altro" - occorreranno nuovi strumenti di diffusione e prescrizione. Lo scrittore e critico Pierre Assouline invita a "imparare a dissociare il libro dal testo che contiene, gli organi dalla pelle". Ciò consentirà di guardare l'e-book in modo nuovo, convincendosi che il nuovo supporto "non assassinerà né il messaggio né la lettura", ma anzi risolverà due problemi del lettore contemporaneo, "l'ingombro e il nomadismo".
La rivista (200 pagine circa) è naturalmente disponibile anche come ebook a 12 euro.
Tristissimo notare che mentre in Francia si mobilitano i migliori cervelli per cercare capire un fenomeno epocale che sta radicalmente cambiando non solo il libro, ma tutta l'industria culturale, in Italia La Stampa non trova niente di più intelligente da dire che lamentarsi degli "accenti a caso" e dell' "ortografia che va in vacanza".
Sconfortante.
Come facevo notare su Facebook: "Il processo di smaterializzazione del libro consentirà di ridurre i costi di stampa, trasporto e magazzino, sebbene per gli editori che sono anche distributori la diminuzione dei volumi distribuiti comporterà significative perdite di fatturato. "
RispondiEliminaSì, ma se riescono davvero a trasformarte il libro in un servizio, agli editori si aprono altre opportunità di fare fatturato attraverso i social network, acendo comunità, che non si tratta soloi di marketing ma di fatturato pubblicitario concretissimo :D
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