martedì 23 ottobre 2012

"Trovati un nuovo libraio". E Amazon blocca il Kindle della lettrice norvegese

Dal Web spunta una storia kafkiana. A quanto pare, di punto in bianco Amazon UK avrebbe bloccato il Kindle di una lettrice norvegese, Linn Jordet Nygaard, impedendole di accedere ai libri che aveva comperato.
Alla richiesta di spiegazioni, la donna si è vista rispondere così: 
We have found your account is directly related to another which has been previously closed for abuse of our policies. As such, your Amazon.co.uk account has been closed and any open orders have been cancelled.
(abbiamo scoperto che il suo account è legato direttamente a un'altro che è stato precedentemente chiuso per aver violato le nostre regole. Di conseguenza, il suo account su Amazon.co.uk è stato chiuso e ogni ordine aperto è stato cancellato). 

Risultato, impossibile leggere i libri acquistati o comperarne di nuovi. Alla richiesta di ulteriori spiegazioni, la richiesta sarebbe stata liquidata così:

As previously advised, your Amazon.co.uk account has been closed, as it has come to our attention that this account is related to a previously blocked account. While we are unable to provide detailed information on how we link related accounts, please know that we have reviewed your account on the basis of the information provided and regret to inform you that it will not be reopened. Please understand that the closure of an account is a permanent action. Any subsequent accounts that are opened will be closed as well. Thank you for your understanding with our decision.

(Come le è stato comunicato, il suo account è stato chiuso, nel momento in cui è giunto alla nostra attenzione il fatto che quell'account è collegato a un'altro precedentemente bloccato. Poiché non possiamo rivelare informazioni dettagliate su come colleghiamo account collegati, sappia che abbiamo controllato il suo account sulla base delle informazioni in nostro possesso e la informiamo che non verrà riaperto. Tenga conto che la chiusura di un account è un'azione permanente Qualsiasi account successivo che dovesse essere aperto verrà chiuso. Grazie per comprendere la nostra decisione).

La lettrice afferma di aver contattato nuovamente Amazon, per cercare di capire dove fosse il problema e come porvi rimedio, ma avrebbe ottenuto solo una risposta secca e alquanto strafottente:

We regret that we have not been able to address your concerns to your satisfaction. Unfortunately, we will not be able to offer any additional insight or action on these matters. We wish you luck in locating a retailer better able to meet your needs.

(Ci rincresce di non poter rispondere in modo soddisfacente al suo reclamo. Sfortunatamente, non possiamo dare altri suggerimenti o fare nulla per questo problema. Le auguriamo buona fortuna nella ricerca di un altro retailer che possa soddisfare meglio le sue esigenze).

Insomma, stando a quel che si legge sul Web, la lettrice non ha modo di sapere in che modo ha violato le regole e non può fare nulla per tornare in possesso della sua libreria. Ma visto che Amazon non da la sua versione dei fatti, con una campana sola non si può avere il quadro della situazione, non sarebbe strano scoprire che la signora lo sa benissimo che regola ha violato. Ma se la vicenda fosse confermata, e se davvero la lettrice non ha violato le regole 8cosa di cui dubitiamo), sarebbe un sinistro precedente che mette bene in chiaro i rischi del modello attuale di "vendita" degli ebook, che non sono veramente acquistati ma solo concessi in licenza. e farebbe venir voglia di passare direttamente alla pirateria, o almeno a ripulire i file dal DRM, così Amazon può arrabbiarsi finché gli pare, ma non può toccare il nostro e-reader. 

La storia, tutta da verificare, è qui: www.bekkelund.net

UPDATE: Alla fine, Amazon ha riattivato l'account della lettrice. Ma a noi resta il dubbio: che cosa comperiamo per davvero quando paghiamo un ebook?

5 commenti:

  1. È probabile però che la tizia sappia benissimo perché le è stato chiuso l'account per la prima volta. Plausibilmente l'avranno beccata a distribuire online ebook sprotetti. Certe persone pensano che internet sia un mare vasto in cui nessuno ti vede, ma è davvero facile fare due ricerche incrociate e identificare le persone. L'ho fatto più di una volta con "blogger" che mettevano online intere biblioteche di libri piratati.
    È anche probabile che Amazon abbia reso i soldi pagati per i libri a cui la tizia non può più accedere.

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  2. Possibile. Ho fatto per diversi mesi il moderatore di una grande comunità online e ne ho viste di tutti i colori :D

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  3. Sarà tutta da verificare questa notizia, ma in ogni caso mette l'accento su un punto importante: gli ebook che compri non sono tuoi, hai solo una licenza d'uso. Questo, da appassionato di libri, non mi piace.

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    1. Mah. Siamo sicuri che il vecchio modello dell'acquisto sia ancora il migliore? Io preferisco il pay per use.
      Non mi importa granché di COMPERARE un libro, mi importa di LEGGERE un libro e di usarlo come mi pare, per esempio estraendo testo da elaborare per fare altre cose, o discuterne con gli amici, prestarlo eccetera. ma COMPERARLO proprio mi è indifferente. Un po' come la macchina: preferirei usare quella che mi serve, invece che comperarla e lasciarla gran parte del tempo in garage.

      Parere personale, neh?

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    2. Ennò scusa, è proprio questo il punto!
      Acquistando un ebook, tu puoi leggerlo solo sul kindle o sull'applicazione kindle. Non puoi prestarlo e non puoi rivenderlo, come potresti fare con un bene normale. Controlla la licenza di amazon qui:
      http://www.amazon.it/gp/help/customer/display.html/ref=hp_rel_topic/279-2867586-2014848?ie=UTF8&nodeId=200772480 (gli ebook sono contenuto digitale)

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