venerdì 9 agosto 2013

Perché la crescita degli ebook rallenta? Le risposte di Nicholas Carr non ci convincono del tutto

Negli Usa, la crescita della fetta di mercato degli ebook continua, ma molto più adagio che in passato; nel primo trimestre dell'anno hanno messo a segno "appena" un +4,7%, non disprezzabile ma ben lontano dalle crescite a tre cifre degli anni d'oro. Negli Usa, un libro venduto su 4 è digitale, e questo al momento sembra essere il potenziale dei libri digitali. L'esperto di media digitali Nicholas Carr offre sei interessanti riflessioni sul perché del rallentamento:



  1.  Potremmo scoprire che l'ebook è molto adatto ad alcuni tipi di libri (la narrativa di genere) ma non molto adatto per altri (come nonfiction e letteratura). Inoltre gli ebook si adattano bene ad alcune situazioni di lettura, come i viaggi in treno, ma meno adatte ad altre (sul divano del soggiorno). L'ebook potrebbe essere più un complemento al libro stampato, come per lungo tempo sono stati gli audiolibri negli Usa, più che un sostituto tout court.
  2. Gli early adopter, che tendono anche a essere degli entusiasti, hanno già fatto il salto alla lettura digitale, e chi finora non è passato ai bir è più difficile da convincere. Tra l'altro, una recente ricerca di Bowker dimostra che il 50% dei lettori americani non ha interesse negli ebook.
  3. I vantaggi del libro di carta sono stati sottovalutati, e quelli degli ebook sopravvalutati.
  4. I primi acquirenti di ereader hanno riempito le loro macchine di libri, in gran parte non letti. Così la motivazione ad acquistare nuovi titoli si è affievolita, e il gusto della novità si è offuscata.
  5. Il declino dell'ereader e la crescita del tablet non ha fatto bene alle vendite di ebook: con un ereder l'unica cosa che si può fare è leggere un libro, su un tablet ci sono moltissimi contenuti digitali che fanno concorrenza al libro. (in altri termini: su un erfeader la app di lettura è sempre attiva, su un tablet no).
  6. I prezzi degli ebook non sono scesi in fretta come la gente si aspettava. Non c'è poi molta differenza tra un ebook e un libro paperback. 
Trovo interessante l'analisi di Carr, ma mi sembra che manchi qualcosa: l'evoluzione dell'ebook verso qualcosa di completamente nuovo. 
Il cinema nasce dal teatro, ma per esprimersi completamente ha dovuto trovare una sua strada, inventare un suo linguaggio, diventare qualcosa di completamente diverso. Questa evoluzione è ancora oggi incompiuta, il libro digitale è poco più di un modo scomodo di leggere libri nati e pensati per la carta. Finché l'ebook non si evolve, non impara a sfruttare la potenza di calcolo dei tablet moderni per supportare storie interattive, multimediali, sorprendenti rimarrà sempre il parente povero del libro di carta. I linguiaggi ci sono, dall'HTML5 all'epub3, quel che manca sono le idee. Forse gli scrittori sono rimasti a corto di idee?


8 commenti:

  1. Ma un libro multimediale e interattivo è faccenda da autori o da programmatori o sceneggiatori di videogiochi? Perché si chiede agli autori qualcosa che non sono mai stati preparati a dover fare? Perché si imputa a loro una mancanza di idee?

    E comunque, se l'evoluzione dell'ebook fosse quella, io continuerei a leggere i romanzi di vecchio stampo, forse dovrei tornare alla carta?

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    1. Quando hanno inventato la stampa, qualche ragazzo sveglio ha capito che apriva un modo nuovo di raccontare storie e ha inventato il romanzo. Qualche brontolone troppo pigro per cimentarsi nel nuovo sarà tornato al papiro, perchê no. Ma chi se ne frega, è morto senza avere nulla di interessante da dire ;)

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    2. Non è che se proponi qualcosa di nuovo sono tutti lì a festeggiarti...

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    3. Già. Ma il mondo cambia lo stesso :)

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  2. In realtà il romanzo esiste già dall'antica Grecia. Quello che è avvenuto con la stampa è un mutamento più che altro quantitativo, non si sono introdotte forme nuove (al massimo si potrebbe pensare al romanzo a puntate, ma in effetti anche questo non è radicalmente nuovo). Quello che cambia è il rapporto tra autore e lettore, ma nemmeno tanto, si allarga a dismisura ma di fatto rimane lo stesso, uno scrive e l'altro legge. In sostanza, la stampa non ha cambiato la forma della letteratura, mettere le parole una dietro l'altra (anche se poi il lettore non necessariamente attraversa un'opera in questo modo. Invece mi pare che tu, per quanto riguarda il libro elettronico, sostieni proprio la necessità di qualcosa di diverso quando parli di multimedialità e interattività.

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    1. I greci si affidavano agli aedi, che cantavano storie, e per cantarle avevano bisogno di poemi lunghi in versi, sennò non potevano ricordarli a memoria. Poi qualcuno ha inventato la pergamena, più pratica del papiro, e un ragazzo sveglio ha capito che questo permetteva di creare qualcosa di nuovo e sono nati i componimenti in prosa. Poi un tedesco che sapeva il fatto suo ha inventato la stampa, e ciò ha fatto capire a qualcuno in gamba che si poteva andare oltre, e scrivere storie lunghe centinaia di pagine. Ora qualcuno ha inventato il libro elettronico, e non ci vorrà molto prima che qualcuno scopra che ci sono modi nuovi di scrivere e raccontare che non si limitano al testo ma vanno molto oltre. Strade nuove che aspettano solo qualcuno abbastanza in gamba da esplorarle.

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  3. ho provato a raccontare a mia figlia ( vuole una storia prima di andare a letto ) la trama di un mio romanzo, ovviamente adattata ad una bambina. La trama di un romanzo per adulti raccontata ad una bambina diventa un videogioco. I libri possono esitere in versioni diverse, il don chisciotte che ho letto da adulto era molto diverso da quello che mi avevano fatto leggere da bambino. E nessuno di noi ha mai ascoltato l'odissea cantata in graco classico, eppure sappiamo chi è Polifemo. e dopo questo sfoggio di saggezza, buonanotte!

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  4. Cosa intendi per storie interattive, multimediali, sorprendenti ? Cosa è possibile fare con epub3 e Html5 di preciso? Vorrei che spiegassi nel dettaglio questi aspetti, sono molto interessato. Per quanto mi riguarda l'ebook è già miracoloso per un'infinità di motivi (ma proprio un'infinità) rispetto al cartaceo, specie se si considera che leggo almeno quaranta romanzi l'anno.

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