1.
Perché mai dovrei scrivere una recensione per
Pennyebook?
Vorrei rispondere “perché paghiamo
profumatamente”, ma purtroppo non è così. Pennyebook è un blog amatoriale, non
ha un bilancio e non ha entrate. È volontariato, e anche a te chiediamo di voler
contribuire nello spirito del volontariato. Comunque ci sono ottimi motivi per
farlo:
A.
Perché la tua opinione vale, il tuo gusto vale,
la tua passione di lettore vale. E vale la pena di farla conoscere a più
persone possibile.
B.
Perché sei uno scrittore, e scrivere recensioni
fa parte del mestiere dello scrittore. Un mestiere che è fatto del 10% di
scrittura e del 90% di relazioni, di costruzione di una rete di contatti, di
partecipazione al dibattito intellettuale del paese.
C.
Perché sei uno scrittore Indie, e chi meglio di
te sa che in questo mondo difficile e terribilmente selettivo farsi conoscere è
l’unica chiave per far arrivare i tuoi libri al pubblico? Una recensione aiuta
il recensito, ma anche il recensore, che comunica al pubblico dei lettori le
sue opinioni, le sue analisi, il suo gusto letterario e la sua passione. Per
questo oltre al link al libro recensito, Pennyebook ospita i link alle opere
del recensore. Uno scambio dove vincono entrambi, recensore e recensito.
D.
Perché la comunità Indie ha bisogno di
visibilità, di crescita, di maturazione. Ha bisogno di diventare grande, e se
lei cresce, cresci anche tu.
2.
Come si scrive una recensione per Pennyebook?
A.
Una buona recensione è fatta col cuore: bisogna
scegliere un testo che ci ha colpito, nel bene o nel male, un testo su cui
abbiamo qualcosa da dire e l’urgenza di farlo. Solo così le nostre emozioni
arrivano al lettore, solo così il tempo per scrivere la recensione è tempo
prezioso investito bene e non tempo perso sia per noi che scriviamo sia per il
lettore che legge.
B.
Una buona recensione è fatta col cervello: il
lettore deve capire di cosa tratta il libro, la storia, i personaggi. Senza
rivelare il finale o le parti salienti del romanzo (tipo “il libro si regge sul
confronto tra Dr. Jekyll e mr. Hyde, che sono la stessa persona”… Aaargh!) . Mai
dare nulla per scontato.
C.
Una buona recensione è fredda: Oltre alla trama
e ai personaggi, al lettore interessa un’analisi dei contenuti: il messaggio sociale,
politico, culturale che l’autore vuole presentare, o comunque presenta anche senza
volerlo; l’equilibrio tra le parti, le
sezioni, i capitoli; la presenza o l’assenza di uno spirito critico; la novità
o la scarsa originalità delle tesi sostenute; la chiarezza o l’oscurità dello
stile.
D.
Una buona recensione è calda: l’equilibrio tra le parti, le sezioni, i
capitoli; la presenza o l’assenza di uno spirito critico; la novità o la scarsa
originalità delle tesi sostenute; la chiarezza o l’oscurità dello stile. Questa
è la cosa più difficile da imparare, ma anche la cosa più preziosa che si può
donare a chi legge la recensione e all’autore del libro recensito. E naturalmente,
al recensore stesso.
E.
Obiettività: Ogni libro ha delle debolezze,e vanno messe in evidenza tanto quanto i punti
di forza. Solo così si aiuta il lettore e pure l’autore, se è abbastanza sveglio
da ascoltare e correggere i suoi difetti.
3.
Come NON si scrive una recensione per
Pennyebook?
A.
Non si recensiscono i libri per dovere: né
amici, né recensioni ncrociate, né scambi di favore né pagamento di debiti di
riconoscenza. Le recensioni di scambio lasciamole ai politici, noi recensiamo i
libri che secondo noi lo meritano, punto.
B.
Niente eccessi: gridare al capolavoro fa ridere, se non si è
un premio nobel che ha scoperto l’oro nel letame. Se il libro è bellissimo,
deve deciderlo il lettore, e noi lo aiutiamo a capirlo parlando pacatamente del
testo. Sarà la forza della nostra analisi e non il brillio pacchiano degli
aggettivi a mettere chi legge sulla
strada giusta. Se al contrario il libro è una schifezza, non lo si recensisce e
basta, lo si lascia morire da solo nell’oblio.
Invece se il libro indigna, un recensore di esperienza potrà divertirsi con arguzia, intelligenza e senso della misura in una grandissima stroncatura; ma lo sconsigliamo a recensori alle prime armi, le stroncature sono materia delicata, se sono ingiuste fanno male sia a chi le scrive sia a chi le subisce.
Invece se il libro indigna, un recensore di esperienza potrà divertirsi con arguzia, intelligenza e senso della misura in una grandissima stroncatura; ma lo sconsigliamo a recensori alle prime armi, le stroncature sono materia delicata, se sono ingiuste fanno male sia a chi le scrive sia a chi le subisce.
C.
Non si fa il copia incolla della scheda del
libro, chiaro, ma nemmeno ci si limita a una presentazione superficiale del
testo: bisogna entrare nel vivo, il lettore deve capire che chi recensisce il
libro non solo l’ha letto ma l’ha anche capito, sennò si sente preso in giro.
4.
Perché possono essere recensiti solo testi
presenti su Amazon o iBookstore?
Il motivo è semplice: le distribuzioni
internazionali fanno controlli che noi non possiamo fare, per esempio sul plagio,
sulla correttezza tecnica dei file epub, sulla mancanza di virus. Loro
garantiscono che nel libro non ci sai malvare, che l’opera sia originale e non copiata, che il
file non abbia errori o bachi che possano impedirne la corretta visualizzazione
su qualche tipo di lettore o software di lettura. Noi semplicemente non
possiamo farlo. E non vogliamo assumerci il rischio di suggerire il download di
un file che potrebbe riservare amare sorprese.
Quindi se un capolavoro assoluto è
distribuito solo sul sito dell’autore, purtroppo non possiamo fare nulla per
lui.
Le recensioni possono essere inviate QUI
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Ben scritto e ben detto. In molti dovrebbero leggere quest'articolo, anche chi non ha intenzione di fare recensioni, ma ne è soltanto fruitore.
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